I Confess posso essere paragonati, a livello di ingiustizia, ai Taake, Rotting Christ, Behemoth, Impaled Nazarene e molti altri gruppi che hanno basato la loro musica sulla blasfemia, sul sacrificio umano, sulla venerazione dei demoni e così via dicendo.
In questi giorni sta girando una notizia che sta facendo molto discutere ed indignare. Il titolo recita, univocamente per le varie testate, questo:”I Confess band metal iraniana condannata per blasfemia“.
No non è una novità per la band iraniana.
Prima accusa e la pena di morte
La prima condanna per la band thrash metal iraniana avvenne nel 2015 dal Tribunale Rivoluzionario di Teheran, Nikan Khosravi (27 anni) e Arash Ilkhani (25 anni), sostanzialmente gli unici due componenti del gruppo, furono buttati in isolamento. Furono accusati di blasfemia e e pubblicità contro il sistema; fortunatamente, grazie ad un cavillo, riuscirono a scampare alla pena di morte.
A farli salvare, secondo quanto detto da Khosravi, fu grazie ad una scappatoia nella pratica della Sharia in Iran: “Se insulti il Profeta, verrai giustiziato, perché è morto e non può difendersi. Ma se bestemmiate Dio e interroghiate la sua esistenza, può perdonarvi. Questo è il motivo per cui non siamo stati giustiziati” .
Furono scarcerati per aspettare la condanna, espatriarono dapprima in Turchia, trovando poi asilo in Norvegia.
La condanna ed il nuovo album dei Confess
Entrambi i componenti della band sono stati condannati a 5 anni di reclusione in più, al frontman Khosravi, sono stati aggiunti 2 anni per tre capi d’accusa insulti al capo supremo e al presidente,
In più si aggiungono 4 anni (sempre di reclusione) per aver tentato di lasciare il paese e, se ciò non bastasse, 6 mesi e 74 frustate per la diffusione del pensiero pubblico attraverso la produzione di musica metal contenente testi anti-regime.
Ma, in barba a tutti, i Confess hanno prodotto un nuovo album nell’autunno scorso In Pursuit of Dreams,
Differenze di pensiero e di usanze
Noi, popolo occidentale, facciamo tanti proclami e ci scandalizziamo quando udiamo queste notizie ma, come questo caso, in Iran la situazione è ben diversa.
La musica viene concessa, approvata e divulgata dal Ministero della Cultura e della Guida Islamica, tutto il resto il rap, il rock, il metal ed alcuni tipi di pop sono proibiti.
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