Un’operazione finanziaria in grande stile quella portata a termine dal Gruppo Conad, che si prepara ad acquisire le dislocazioni italiane di Auchan e Simply che, in questi ultimi anni, avevano fatto segnare qualche battuta a vuoto nei profitti e nella crescita dei rispettivi progetti. Al termine del lungo iter burocratico-commerciale che prevede un’acquisizione di così ampia portata, l’azienda bolognese potrà ufficialmente rinnovare la sfida al suo principale competitor, Coop, assumendo il primato nel settore della grande distribuzione.
L’intesa siglata in queste ore con Auchan Retail riguarda la cessione dei circa 1.600 punti vendita dislocati lungo il territorio italiano, tra i quali ci sarebbero almeno 50 ipermercati. Non dovrebbero rientrare nella compravendita una trentina di supermercati della Sicilia che finirebbero sotto la gestione di una società imprenditoriale locale, e fuori dall’accordo resterebbero anche le attività commerciali a marchio Lillapois. Al momento le parti non hanno rilasciato alcuna comunicazione ufficiale circa il costo dell’intera transazione che, comunque dovrebbe aggirarsi intorno al miliardo di euro.
La trattativa avrebbe avuto tra i principali promotori l’imprenditore Raffaele Mincione affiancato dalla Wrm Group. Invece Bdc Italia, la società che avrebbe portato a termine la maxi-operazione, sarebbe controllata da Conad per il 51% delle quote, e proprio da Mincione per il restante 49%. Quest’ultimo, una volta ufficializzata la cessione di Auchan e Simply, dovrebbe ottenere la proprietà degli immobili destinati ad uso commerciale, che a loro volta verrebbero concessi in affitto all’azienda bolognese. In prospettiva, si tratta di un colpo importante per la società cooperativa emiliana, destinata a passare da una quota di mercato della grande distribuzione del 12,9% ad una che sarebbe all’incirca del 16,5%, operando così il sorpasso nei confronti della Coop, accreditata ad oggi del 14,2%.
Guardando ai profitti, potendo usufruire anche del fatturato di Auchan e Simply, Conad potrebbe salire dagli attuali 13,4 miliardi a poco più di 17 miliardi di euro. In attesa del via libera da parte dell’antitrust, chiamata a controllare la regolarità dell’intera transizione, l’amministratore delegato del gruppo bolognese, Francesco Pugliese, ha manifestato una certa soddisfazione per la sottoscrizione dell’accordo, ricordando che è stato assicurato all’imprenditoria italiana il recupero di una «rete di distribuzione di grande valore» che, nonostante sia in una fase di leggero affanno, comunque è dotata di grosse potenzialità da utilizzare al meglio.
Conad dovrà risanare il deficit accumulato da Auchan
Stando a quanto riportato dal Corriere della Sera, i contatti e le trattative tra le parti sarebbero partiti diversi mesi fa, mentre la ratifica dell’intesa dovrebbe giungere nel secondo semestre di quest’anno. Una volta completata la cessione delle attività italiane alla Conad, il Gruppo Auchan dirà addio alla sua presenza nel nostro Paese, una decisione presa dopo le numerose difficoltà riscontrate negli ultimi anni. Infatti pare che la società francese abbia sofferto non poco la grossa competitività del settore in Italia, riuscendo ad affermarsi come quinta azienda con una quota del 6% del mercato, guadagni di circa 3,7 miliardi e un totale di 18mila lavoratori.
Per questo motivo, la nuova proprietà Conad dovrà fin da subito adoperarsi per risanare le perdite di bilancio della società transalpina che, nell’arco di tempo che va dal 2013 al 2017, conta perdite totali pari a 874 milioni di euro, di cui ben 275 milioni accumulate solo nel 2017. In questo periodo, Auchan ha dovuto registrare delle oscillazioni negative medie del fatturato del 5% e una riduzione del 14,4% del comparto dipendenti, scendendo a circa 15mila unità. All’opposto, invece, la società cooperativa bolognese è data in costante crescita, con un guadagno positivo di 871 milioni di euro.
Sindacati preoccupati per il destino dei lavoratori
Dopo aver appreso dell’acquisizione da parte di Conad delle attività italiane di Auchan e Simply, i sindacati sono intervenuti per chiedere un incontro con la proprietà, allo scopo di tutelare i dipendenti. Vincenzo Dell’Orefice, segretario nazionale di Fisascat Cisl, al Corriere della Sera ha dichiarato che l’addio all’Italia di un gruppo importante come quello francese rappresenta un «segnale inquietante», aggiungendo che l’ingresso del gruppo bolognese comporterà inevitabilmente dei cambiamenti. Proprio sotto quest’aspetto, ha sottolineato che è fondamentale non perdere le ampie risorse professionali accumulate in questi anni, costituite da migliaia di lavoratori. Il 28 maggio si terrà un primo confronto presso il Ministero dello Sviluppo Economico, durante il quale il sindacato chiederà alla Conad di chiarire modalità, tempi e condizioni della trattativa soprattutto in merito al trasferimento dei dipendenti.
Filcams Cgil ha fatto sapere che punterà ad ottenere garanzie sul futuro di lavoratori e lavoratrici fino ad oggi assunti da Auchan e Simply. Infatti secondo il sindacato bisogna evitare che, in seguito a questa maxi-operazione finanziaria, si proceda con licenziamenti ed esuberi, se non addirittura con un peggioramento delle condizioni di lavoro. In quest’ottica, Filcams ha chiamato in causa il Ministero dello Sviluppo Economico, affermando che dovrà ricoprire un ruolo importante per impedire che quest’acquisizione da parte di Conad possa avere dei risvolti negativi su migliaia di dipendenti.
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