Con la luce su Mosè Michelangelo esalta la scultura

L'effetto ricercato dall'artista è visibile nei tramonti dell'equinozio di primavera. Il video del Mic "La luce di Michelangelo" mostra l'illuminazione teatrale

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luce su Mosè Michelangelo
Un particolare della tomba di Giulio II (immagine di LoggaWiggler da Pixabay)



Studiando gli effetti della luce su Mosè Michelangelo accende teatralmente la tomba di papa Giulio II. L’Ufficio stampa e comunicazione del Mic ha realizzato un video che presenta le riflessioni dell’artista sull’illuminazione del monumento.


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Con la luce su Mosè Michelangelo trasmette un significato spirituale?

Accanto alla rappresentazione di Mosè si trovano la Carità e la Fede a cui fanno riferimento sia cattolici che protestanti. Nel registro superiore c’è invece papa Giulio II con una sibilla e un profeta, e sopra la Madonna con Bambino. L’artista sceglie San Pietro in Vincoli come ambientazione del monumento funerario per la finestra da cui filtra l’illuminazione che cerca. L’effetto visivo e il trattamento delle superfici sono il mezzo per esprimere le convinzioni di Michelangelo e Vittoria Colonna. In clima di Controriforma, gli intellettuali comunicano la propria posizione rispetto al dibattito religioso che coinvolgeva il clero. Quindi le virtù su cui in primavera riverbera la luce sono interiorizzate e non separate.

Il restauro dell’opera

Michelangelo lavora alla tomba di Giulio II per quasi 40 anni, dal 1505 al 1542. Nel frattempo si occupa anche del progetto della Cappella Sistina e della Sagrestia nuova di San Lorenzo a Firenze. Antonio Forcellino che ha restaurato l’opera ritiene che l’artista abbia considerato la luce proveniente dalla finestra per esaltare le superfici. Cerca quindi di riprodurre gli effetti del chiaroscuro pittorico nella scultura, trattando diversamente il materiale. Alcune parti sono lisce e rese col tampone a piombo, altre ruvide. Il risultato è una creazione a cui l’illuminazione naturale dà valore teologico.

Il video “La luce di Michelangelo”

Il filmato realizzato dal Ministero della cultura è su YouTube e i social. L’effetto della luce è reso con un timelapse che ricrea il fenomeno visivo che Michelangelo ha ricercato. Nei tramonti dell’equinozio di primavera, infatti, i raggi del sole filtrano e accendono gli elementi principali della scultura. L’illuminazione attraversa le finestre della facciata e il varco tra le colonne della navata della basilica di San Pietro in Vincoli. Il video dura 2,5 minuti e offre una visita suggestiva al monumento. Il ministro Dario Franceschini ha commentato così il progetto. “Immagini spettacolari che mostrano la ricchezza del patrimonio culturale italiano che a distanza di secoli riesce ancora a stupire. Lo studio del rapporto tra arte e luce si arricchisce e offre nuove interessanti letture delle opere di Michelangelo”.