Viviamo nell’epoca dell’opinione pubblica. Nel tempo in cui tutti possono dire tutto. Ovviamente, ciò è un sintomo di libertà d’espressione, diritto tanto agognato nel corso dei secoli. Solo che, esistono alcune differenza. Non si può di certo affermare che una persona non istruita in campo medico, possa permettersi di fare diagnosi o rifilare consigli sulla salute altrui. Eppure, sembra che in questi ultimi periodi, ciò sia diventato parecchio comune, quasi di moda. La pandemia globale che stiamo ancora affrontando, ha di certo alimentato il fenomeno. Tanto da creare il cosiddetto complottismo sul Covid-19.
Da dove nasce il complottismo sul Covid-19?
Da sempre, l’essere umano è affascinato dal mistero e a volte anche dalla menzogna. Spesso si cerca di evadere dalla realtà. E’ ben più facile credere a una semplice bugia piuttosto che a una scomoda verità. Purtroppo, il periodo che stiamo affrontando è tutt’altro che facile da accettare. Esso ha avuto e sta avendo tuttora un impatto importante su tutti noi, anziani, adulti, ragazzi e bambini. Dovremmo però renderci conto che, rifugiarci in ciò che non esiste, ci fa perdere il contatto col circostante e con la realtà dei fatti.

Libertà negata?
Quando si fa riferimento alle norme restrittive adottate al fine di contenere la diffusione del virus, sovente si parla di libertà. O meglio, di privazione della libertà. E alla fine, se ci pensiamo bene, è proprio questa la radice di questo complottismo.
Ancora oggi, nonostante tutto ciò che abbiamo vissuto, esistono molte persone convinte che prevenzione sia sinonimo di dittatura.
Allora, forse è il caso di ripassare cosa effettivamente sia una dittatura. Con questo termine, s’intende una forma di governo dittatoriale. Ossia, l’accentramento del potere in un solo organo, spesso in una sola persona. Basti pensare al secolo scorso, anche se purtroppo potremmo fare molteplici esempi. Quando si parla di dittatori, in genere ci viene in mente l’immagine di Hitler o quella di Mussolini.
Questo perché, effettivamente, essi sono stati dei veri e propri dittatori. Sotto il loro governo, le persone erano discriminate in base a tratti personali, quali la religione, l’orientamento sessuale e via discorrendo. Ai cittadini, al tempo, non era consentito condurre una vita normale poiché il governo li riteneva indegni di poterlo fare. Questo ha scatenato una guerra che ha mietuto oltre sei milioni di morti. Compresa tutta la sofferenza e la disumanità che hanno preso luogo nei campi di concentramento.
Il peso delle parole
Dunque, questo scenario dovrebbe farci riflettere. Sapendo cosa c’è dietro a un vero e proprio regime dittatoriale, davvero possiamo permetterci questo paragone?
Dovremmo tenere a mente che tutte le limitazioni che ci sono state imposte, sono state prese per il nostro bene.

Se per un determinato periodo di tempo non abbiamo potuto uscire in tranquillità con i nostri amici, recarci a un ristorante o al cinema, non è per via di una discriminazione o di una guerra in corso. Ci è stato “impedito” tutto ciò, per far sì che il numero di persone contagiate restasse contenuto e il sistema sanitario nazionale non collassasse.
Il fatto, è che la gente è legata alla libertà. E’ abituata a poter vivere in tranquillità i propri giorni. L’interrompersi di questa abitudine, porta la mente a sentirsi limitata. Ed è normale. Che cos’è però, la libertà? E’ non trasformare la propria vita in base alla situazione attuale, uscire in libertà senza alcuna precauzione? Non indossare una mascherina? Difficile che la risposta sia sì, dato che tali azioni avrebbero conseguenze disastrose.
Libertà è preservare se stessi e gli altri. Pensare non solo al bene del singolo, ma a quello della collettività. Ed è solo combattendo il complottismo sul Covid-19, affidandoci invece al parere medico, che si può raggiungere questo traguardo.