Niente meglio delle dichiarazioni di alcuni governatori di regione – la cui appartenenza a schieramenti politici diversi sembra diventata irrilevante nei contenuti – esprime le contraddizioni del modo con cui viene gestita la pandemia.
Limitazioni differenziate per responsabilità differenziate
Il tema, a fronte di un aumento dei contagi, è quello di differenziare le limitazioni tra chi è vaccinato e chi non lo è.
Basandosi sull’assunto (tutto da dimostrare) che sono quest’ultimi i responsabili del protrarsi della pandemia.
Tacendo sul fatto che il Green Pass lascia la possibilità di accedere a luoghi al chiuso (anche senza mascherina, come i ristoranti) o affollati (come stadi e concerti) ai vaccinati, a cui nonostante i dati – e sempre più ricerche – dimostrano che anche loro contagiano e vengono contagiati.
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Tacendo sul fatto che i non vaccinati (costretti a sottoporsi ad un tampone giornaliero per poter lavorare) restituiscono un monitoraggio costante e aggiornato sulle loro condizioni di salute.
Le ragioni, al di là della scienza
“Non possiamo fare pagare il prezzo di eventuali nuove chiusure ai vaccinati, che HANNO DIFESO SE STESSI E GLI ALTRI, partecipando alla campagna vaccinale”.
“… il passaggio alla zona arancione sarebbe drammatico PER L’ECONOMIA, è una cosa che non possiamo e non dobbiamo permettere”.
“Chiederemo al Governo come Regioni che le misure restrittive legate alle fasce di colore valgano per le persone che non hanno fatto il vaccino, non per le persone che lo hanno CORRETTAMENTE fatto”.
“non vorrei che i cittadini dovessero trovarsi in zona gialla senza che prima siano stati assunti dei provvedimenti per limitare la circolazione dei non vaccinati, NON SAREBBE GIUSTO.”
Le parole pesano
Avverbi come “correttamente”, aggettivi qualificativi come “giusto”, allusioni al difendere “gli altri” (oltre che se stessi), rinviano ad una narrazione che privilegia la morale (o supposta tale) alla scienza.
Se le persone si sono CORRETTAMENTE vaccinate (cit.) significa che chi non lo ha fatto è stato scorretto.
Affermare che NON È GIUSTO (cit.) che le limitazioni alla circolazione coinvolgano vaccinati e non, significa che i primi sono nel giusto e i secondi la causa dei loro problemi.
E se il passaggio in zona arancione sarebbe DRAMMATICO PER L’ECONOMIA (cit.), la salute viene in secondo piano.
Il patto implicito tra Istituzioni e vaccinati
Inutile ricordare che la scelta di aderire ad un trattamento sanitario è discrezionale e non obbligatoria: e che definire “scorretto” chi non lo fa è – questo si! – scorretto per davvero.
Piuttosto, se il vaccino rappresenta un vantaggio per chi decide di farselo somministrare (in quanto lo dovrebbe proteggere dalla malattia, o almeno dai suoi effetti più gravi), qual è il senso di questa retorica della premialità?
La risposta più immediata è che, sullo sfondo, abbia preso corpo un patto implicito tra Istituzioni e cittadini vaccinati.
Che le concessioni (già in essere con il Green Pass) rappresentino il corrispettivo di un atto – la vaccinazione – che si basa più sulla fiducia (e il ricatto) che sull’evidenza scientifica.
La ricerca di consenso che intrappola la politica
Perchè la scienza c’entra poco in tutto questo; chi parla – e decide – è solo la politica; e il calcolo è semplice.
Se oltre l’80% degli italiani ha fatto il vaccino, proporre provvedimenti che tendono a tutelare la loro libertà di movimento – il che non coincide necessariamente con la salute – significa strizzare l’occhio alla maggioranza degli elettori. Tutto qui.
Il problema è che i conti non tornano: solo un perenne stato di emergenza permette alle autorità di giustificare ciò che non ha funzionato rifugiandosi dietro ad un generico “poteva andare peggio”.
Sarei stupito se venissero prese misure straordinarie per confinare in casa i non vaccinati: a chi dare la colpa, altrimenti, dei contagi che (purtroppo) continueranno ad aumentare?
Colpevoli fino a prova contraria
La necessità di esibire un pass AMMINISTRATIVO per accedere ai locali – ma soprattutto al lavoro – capovolge i principi del nostro diritto, nel quale le persone sono innocenti fino a prova contraria, e non viceversa.
Un documento AMMINISTRATIVO, NON SANITARIO (che avrebbe anche una logica).
(in realtà il Green Pass per vaccinati e guariti è un mero documento amministrativo; il tampone effettuato dai non vaccinati di fatto ha una valenza sanitaria, perché conferma l’assenza della malattia, non l’avvenuta vaccinazione che non esenta dal contagio)
I non vaccinati sono considerati viceversa colpevoli (di essere malati) sino a prova contraria (il tampone negativo).
Viene prima la salute pubblica o l’economia?
Il tema di fondo non è quello (legittimo) di difendere la scelta (anch’essa legittima) di chi non si vuole vaccinare.
Solo riflettere sul modo in cui la salute pubblica viene tutelata, a fronte di una situazione, non solo in Italia, che appare tutt’altro che risolta.
Nonostante i proclami, le minacce e i ricatti per chi non si allinea alle scelte della politica.
Che sta provano a nascondere sotto il tappeto pesanti responsabilità nella gestione dell’emergenza sanitaria, a partire dal tragico inverno del 2020.
Qualcosa, però sta trapelando: qualcosa su cui riflettere, appunto.
https://www.rai.it/dl/doc/1611935084205_influenza_report_ok.pdf
https://www.rai.it/dl/doc/1635262128426_caso_astrazeneca_report.pdf