martedì, Aprile 23, 2024

Colomba pasquale: vola tra mito e leggenda

Tra non molto avremo tutti una dolcissima Colomba pasquale sulle nostre tavole. Dolce usato sin dall’antichità come dono pasquale. Ma sappiamo veramente dove nasce la storia della Colomba? Vi propongo le tre leggende che le sono state attribuite e la storia del simbolo della colomba nella religione.

La storia della Colomba una mitologia sacra?

Tutti i volatili e specialmente la colomba sono sempre stati definiti portatori di messaggi e notizie da varie colture del mondo. Dalla Grecia si ricorda che la sua etimologia kolimbas-a significa uccello acquatico e da qui deriva anche comignolo in quanto fanno i nidi sulle cime dei camini.

La colomba nel cristianesimo è presente nelle pagine della Bibbia dove troviamo una colomba che porta a Noè un rametto d’ulivo, che simboleggia la fine del Diluvio Universale. Anche il profeta Giona è un personaggio della Bibbia collegato alla colomba in quanto in antico ebraico il suo nome significa proprio “colomba”.

Per gli Ebrei, la colomba è la raffigurazione dello Spirito Santo, come pensiero e non come persona fisica. La troviamo come portatrice di messaggi di vario tipo nelle raffigurazioni sacre, compresi arazzi e codici miniati. San Paolino di Nola, nel V secolo, commissionò una Trinità sormontata da una colomba.

Noi conosciamo molto bene il significato che si da alla colomba come messaggero nel periodo della Pasqua. La resurrezione!


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Le tre leggende della Colomba pasquale

La storia della Colomba pasquale non ha solo un lato mitologico ma bensì anche un lato gastronomico. Il dolce donato durante il periodo della Pasqua ha alle sue spalle tre leggende. Sono molto simili tra loro ma con una cosa in comune. Tutte e tre le leggende sono vissute in Lombardia.

  1. La prima leggenda ci porta nel VI secolo d.C. durante l’assedio di Pavia. Si racconta che il re longobardo Alboino per una richiesta di tregua e pace gli offrirono un pane dolce a forma di colomba.
  2. Nella seconda leggenda la Regina Teodolinda, intorno all’anno 612, fece un banchetto in onore del padre irlandese Colombano. In questo banchetto c’erano molte pietanze contenenti carne, perché il padre non li mangiava in quanto il suo credo non glielo permetteva, quindi trasformò le carni in bianche colombe. La Regina rimase così colpita da donare il territorio di Bobbio a Colombano e i suoi confratelli, in modo da permettere loro la fondazione dell’Abbazia di San Colombano. Il santo viene ancora oggi rappresentato con una colomba bianca sulla spalla.
  3. Infine la terza parla della Battaglia di Legnano nel 1176, con la vittoria dei Comuni lombardi contro l’invasore Federico Barbarossa. Si racconta che furono viste delle colombe bianche posarsi sopra le insegne dei lombardi. Il condottiero dopo aver visto questi volatili decise che erano fonte di coraggio e quindi diede ordine di preparare pani a forma di colomba da dare ai suoi cavalieri.

La Colomba nel mercato industriale

La Colomba pasquale ha un mercato su larga scala grazie al suo inventore pubblicitario Dino Villani. Fu proprio lui a diffondere il panettone in occasione del Giro d’Italia rendendo quel dolce un punto di forza dell’azienda di Angelo Motta, che sappiamo bene essere uno dei marchi più famosi ancora oggi.

Ma torniamo alla Colomba. Dino Villani ebbe una splendida idea e cioè quella di riutilizzare i macchinari e molti ingredienti usati per fare i panettoni in modo da proseguire con la produzione senza interruzioni. Facendo così si riesce a coprire più fasce di mercato possibili, estendendo letteralmente il ventaglio dell’offerta a fronte di una domanda variabile, anche in base alla stagione.

Oltre alla Motta, nel 1944, entrò nel mercato anche l’azienda Vergani che ancora oggi è nel mercato stabile della Colomba pasquale.

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