venerdì, Aprile 19, 2024

Collasso delle società e climate change, esiste un nesso?

Esiste un nesso tra il collasso delle società e il climate change? Negli ultimi anni si è sempre pensato fosse così. E se invece si scavasse più a fondo nel passato per provare che le cose sono diverse? È ciò che ha fatto Dagomar Degroot, storico ambientale alla Georgetown University di Washington D.C. e principale promotore dello studio. Quale il suo pensiero?


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Collasso delle società e climate change, sono collegati?

Si è sempre pensato che le antiche civiltà si fossero “estinte” o fossero state annientate dalle terribili catastrofi naturali, dovute anche al cambiamento climatico. In realtà la storia ci insegna che proprio nei più grandi periodi di difficoltà, l’uomo ha sempre dato il meglio di sé. Così ad esempio è successo per i Maya che durante la loro esistenza hanno dovuto affrontare lunghi periodi di siccità. Non per questo però si sono persi d’animo, anzi, si sono rimboccati le maniche e hanno sviluppato ingegnosi sistemi d’irrigazione. Ma allora perchè ha sempre fatto comodo “incolpare” la natura per l’estinzione delle civiltà? Il professore e studioso Dagomar Degroot, nella ricerca condotta ha provato come l’umanità messa a dura prova dalla natura, abbia reagito ingegnandosi. Le storie di adattamento, per così dire, sono molto più comuni di quelle di distruzione. Perchè quindi si continua a pensare il contrario? A soffermarsi sui fenomeni distruttivi passati?

Perchè è più affascinante osservare le catastrofi e come sono avvenute piuttosto di capire se veramente hanno inciso in modo negativo sulle popolazioni. Degroot pensa che il concetto di “resilienza” debba essere la base da cui partire per comprendere il passato e quindi non temere troppo il futuro. Inoltre per affrontare qualsiasi avversità climatica, la coesione e unione della società è fondamentale. Il concetto di uguaglianza porta a superare ogni difficoltà. Degroot dice: “Dobbiamo pensare alla costruzione dell’uguaglianza come un modo per adattarci ai cambiamenti climatici”.

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