venerdì, Aprile 19, 2024

Cocaina ed ecstasy: il governo ha esortato a venderle nelle farmacie

Gli attivisti New Zeland dicono che cocaina ed ecstasy devono essere vendute nelle farmacie. Il governo dichiara che la droga dovrebbe essere nazionalizzata per minare la criminalità organizzata. Questa è una vecchia fiamma non solo degli attivisti New Zeland ma degli attivisti e progressisti di tutto il mondo.

Gli attivisti di tutto il mondo appoggiano l’idea?

Forse molti non sanno che questa è una vecchia idea dei radicali italiani, che già dagli anni 70 gridavano alla liberalizzazione delle droghe. Come in Italia, molti altri paesi Olanda in testa e la stessa Nuova Zelanda, sono sempre pronti a discutere una possibile liberalizzazione. Sia ben chiaro che da noi, soltanto i radicali e una parte della sinistra chiedevano la liberalizzazione. Fatto sta che dal nostro paese era uscita questa richiesta, se poi negli anni è stata accolta o no, questo è un altro discorso.

Cocaina ed ecstasy ma non solo


Cocaina, ecstasy e anfetamine dovrebbero essere “nazionalizzate”. Dovrebbero essere vendute legalmente nelle farmacie governative, per minare la criminalità globale legata alla droga” ha raccomandato un ente di beneficenza britannico. In un documento, con una prefazione scritta dall’ex primo ministro della Nuova Zelanda Helen Clark, si chiede la liberalizzazione. Il gruppo della campagna per la liberalizzazione della droga “Transform“, ha cercato di definire in modi pratici le modalità per vendere le droghe nelle farmacie speciali statali. Il tutto passa sotto lo slogan “Guerra impossibile da vincere contro la droga“.

Il documento della controversia

Il documento include un modello sul modo per prescrivere un pacchetto di cocaina legale, o di un’altra droga. Il tutto inclusi avvertimenti sulla salute, che secondo il gruppo spiegherebbero i danni della tossicodipendenza. Il documento propone un’agenzia di regolamentazione specializzata, supervisionata dal governo, che possa autorizzare la produzione dei farmaci.

Come e quanto

Solo un singolo dosaggio per uso personale sarebbe disponibile in confezioni semplici, senza marchio in stile farmaceutico e con avvertenze sanitarie riguardo i rischi sulla salute. La nuova agenzia di regolamentazione determinerebbe i prezzi e ci sarebbe il divieto di pubblicizzare i farmaci. La vendita sarebbe gestita da un monopolio statale per ridurre al minimo gli incentivi ai profitti. Nuove farmacie specializzate si aprirebbero sotto stretto controllo con “fornitori formati” per offrire consulenza sanitaria e sulla riduzione dei rischi ai tossicodipendenti.

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