Gli ex presidente Clinton, Bush e Obama hanno dichiarato che parteciperanno all’inaugurazione del presidente eletto Joe Biden. Il presidente uscente Trump ha invece annunciato di non voler partecipare alla cerimonia del 20 gennaio. L’ex presidente Jimmy Carter, che a 96 anni è il presidente vivente più anziano, non sarà presente perché non è in grado di intraprendere un lungo viaggio.
Clinton, Bush e Obama parteciperanno all’inaugurazione di Biden?
Gli ex presidenti Bill Clinton, George W. Bush e Barack Obama hanno annunciato che parteciperanno all’inaugurazione del presidente eletto Joe Biden. Assente sarà invece l’ex presidente Jimmy Carter che, a causa della sua età, non è in grado di intraprendere un lungo viaggio. Le dichiarazioni degli ex presidenti giungono mentre il presidente uscente Donald Trump ha annunciato che non parteciperà alla cerimonia del 20 gennaio. Fonti vicine a Trump affermano che lui e la moglie Melania dovrebbero lasciare la Casa Bianca il giorno prima del giuramento di Biden. Si recheranno nella loro tenuta a Mar-a-Lago in Florida.
Anche le ex first lady Hillary Clinton, Laura Bush e Michelle Obama hanno riferito che parteciperanno all’inaugurazione. Mentre Rosalynn Carter non sarà presente.
Gli ex presidenti criticano l’assalto a Capitol Hill
Tutti e quattro gli ex presidenti hanno criticato le rivolte avvenute a Washington il giorno della certificazione della vittoria di Biden al Congresso. Barack Obama ha dichiarato: “La storia ricorderà giustamente la violenza al Campidoglio, incitata da un presidente in carica che ha continuato a mentire senza fondamento sull’esito di un’elezione legittima, come un momento di grande disonore e vergogna per la nostra nazione. In questo momento, i leader repubblicani hanno una scelta resa chiara nelle camere profanate della democrazia. Possono continuare su questa strada e continuare ad alimentare gli incendi violenti. Oppure possono scegliere la realtà e fare i primi passi per spegnere le fiamme. Possono scegliere l’America”.
Bush: siamo diventati una repubblica delle banane
George Bush ha invece affermato: “Questo è il modo in cui i risultati delle elezioni sono contestati in una repubblica delle banane, non nella nostra repubblica democratica. Sono sconvolto dal comportamento sconsiderato di alcuni leader politici sin dalle elezioni. Inoltre dalla mancanza di rispetto mostrata per le nostre istituzioni, le nostre tradizioni e le nostre forze dell’ordine. Il violento assalto al Campidoglio e l’interruzione di un mandato costituzionale del Congresso è stata intrapresa da persone le cui passioni sono state infiammate da falsità e false speranze”.
Clinton: un assato alla nostra democrazia
Bill Clinton ha asserito: “Questo è un assalto senza precedenti al nostro Campidoglio, alla nostra Costituzione e al nostro paese. L’assalto è stato alimentato da più di quattro anni di politica avvelenata diffondendo deliberata disinformazione, seminando sfiducia nel nostro sistema e mettendo gli americani l’uno contro l’altro. Il caos è stato iniziato da Donald Trump e dai suoi più ardenti sostenitori, compresi molti al Congresso, nel tentativo ribaltare i risultati di un’elezione che ha perso. Le elezioni sono state libere, il conteggio è stato equo, il risultato è definitivo. Dobbiamo completare il trasferimento pacifico del potere”.
Carter: è una tragedia per la nostra nazione
Jimmy Carter ha affermato che lui sua moglie Rosalynn sono rimasti “turbati” dagli eventi di Capitol Hill. Ha detto: “Questa è una tragedia nazionale e non è quello che siamo come nazione. Avendo osservato le elezioni nelle democrazie in difficoltà in tutto il mondo, so che noi il popolo possiamo unirci per tornare indietro da questo precipizio per sostenere pacificamente le leggi della nostra nazione, e dobbiamo. Ci uniamo ai nostri concittadini nella preghiera per una risoluzione pacifica così la nostra nazione può guarire e completare il trasferimento del potere come abbiamo fatto per più di due secoli”.
