giovedì, Aprile 18, 2024

Climate Space: film di ambiente urbano e naturale

In occasione dei concerti che Ludovico Einaudi terrà nella Sala Grande del Teatro Dal Verme dall’1 al 18 dicembre, torna a Milano Climate Space. Uno spazio aperto alla riflessione sulla crisi climatica e ambientale attraverso quindici cortometraggi d’autore selezionati da Francesco Cara. I film provengono da ogni angolo del pianeta. Alcuni sono piccole produzioni
indipendenti, altri sono progetti premiati nei più importanti festival ambientali. Sono tre le proiezioni quotidiane nella Sala Piccola del Teatro. Alle 10.30 per le scuole, cui seguirà un incontro e un laboratorio sulla specifica tematica del film.
Quindi alle 18 è in programma l’incontro con attivisti, scienziati e giornalisti e alle 22.30 ci sarà l’accompagnamento di una speciale sonorizzazione live. Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria, anche per chi non ha il biglietto dei concerti.


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Quali argomenti tratta Climate Space?

L’ambiente urbano è generalmente visto in contrapposizione al naturale. Uno spazio progettato e costruito a misura d’Uomo dove flora e fauna sono sottomesse e tenute sotto controllo. All’interno della città, la vegetazione è addomesticata e confinata nei parchi, nei giardini botanici e zoologici. Le circonvallazioni e le tangenziali tracciano i confini dello
spazio urbano. Si tratta però di limiti temporanei che la continua espansione dell’abitato finirà prima o poi per assorbire e spingere sempre più all’esterno. In realtà la visione non è che un’illusione. L’abitato fa parte della fitta rete di
interconnessioni che contraddistingue la vita sulla Terra. I centri sono corridoi che gli uccelli migratori usano da scalo sulla rotta che li porta ogni anno da Nord a Sud, e viceversa. Mentre per i volatili stanziali, la città è l’ecosistema dove si vive, ci si riproduce e si muore. Con le risorse naturali le città respirano, bevono, si nutrono, operano ed evacuano. Risorse che a volte arrivano da lontano, a volte dalle vicinanze, e più di rado provengono dalla città stessa.

Ambiente urbano e naturale e cambiamento climatico

Il cambiamento climatico non fa differenza tra ambiente urbano e naturale. L’aumento delle temperature, la siccità e le piogge torrenziali colpiscono ugualmente l’uno e l’altro. Però la quasi totale copertura del suolo urbano rende questi fenomeni ancora più estremi in città. E poi non dimentichiamo che gli esseri umani fanno parte della natura. La comunità cittadina accoglie chi viene da lontano, sostiene chi è in difficoltà e crea le opportunità per realizzare i propri sogni ed esprimere i propri talenti.

Climate Space

Climate Space esplora le moltiplici interconnessioni che legano città e natura. Fanno da filo conduttore e stimolo a laboratori ed incontri, le proiezioni di cortometraggi che raccontano la natura in città, la vita al confine tra ambiente urbano e naturale. Anche la dipendenza della città dalle risorse naturali e i tanti modi di rendere permeabile la frontiera tra ambiente urbano e ambiente naturale. Sotto questa luce, i centri abitati diventano crocevia di innumerevoli processi naturali che, una volta riconosciuti, incorporati e valorizzati, rendono l’ambiente urbano più equilibrato, vivo e sano.

Il calendario delle proiezioni

Giovedì 1 dicembre

Alle 18 sono in programma l’intervento di Francesca Casale, attivista di Italian Climate Network e proiezione di BEFORE THE GLACIERS MELT – PRIMA CHE I GHIACCIAI SI SCIOLGANO. Un film di Ebru Cakirkaya. Alle 22.30 saranno proposte le sonorizzazione live di Alessandro “Asso” Stefana. Che conseguenze ha il surriscaldamento globale sulle città che si affacciano sul mare? Il Climatologo Levent Kurnaz ci accompagna in una visita di Istanbul alla mercé dell’innalzamento del livello del mare e dei fenomeni meteorologici estremi.

Venerdì 2

Massimo Temporelli, Divulgatore scientifico parlerà alle 18 e poi sarà proiettato RIO BY UNIQUE SIGHTS – SGUARDI UNICI SU RIO di Rafael Duarte. Alle 22.30 ci sarà la sonorizzazione live di Rodrigo D’Erasmo e Daniel Plentz. Non esiste confine netto tra la città di Rio de Janeiro e la lussureggiante natura che la circonda. Il fotografo Rafael Duarte esplora lo spazio tra città e natura attraverso lo sguardo di cinque affascinanti personaggi che lo abitano.

Sabato 3

Mia Canestrini, Zoologa interviene all’appuntamento alle 18. Quindi sarà presentato SOMETIMES EVEN THE SHORE DROWNS – A VOLTE ANCHE LA RIVA ANNEGA di Mahera Omar. Alle 22.30 si esibisce Francesco Arcuri. Sul delta del fiume Indo, accanto ai ventiquattro milioni di esseri umani che abitano la città metropolitana di Karachi vivono specie animali di ogni forma, colore e dimensione. Si trovano nella delicata zona umida costiera e convivono con il ciclo delle maree.

Domenica 4

Alle 18 sarà proposto il cortometraggio WHAT LIFE SHOULD BE ABOUT – CIÒ CHE CONTA NELLA VITA di Sarah Moll. A seguire Amedeo e Simone Pace sul palco. Mossi dal desiderio di libertà e dalla passione per la bicicletta, quattro giovani di quattro diverse città europee hanno scelto di vivere come bike messengers. Quindi pedalano dalle otto alle dieci ore al giorno incuranti del traffico e delle intemperie.

Lunedì 5

A Climate Space alle 18 il film XÄNTHE DEHE (Water Forest) – (Foresta d’acqua) di Adrián ArceAlle 22.30 la sonorizzazione live è di Paolo Angeli. L’acqua che alimenta la più popolosa regione del Messico, dove si trova la capitale con i suoi dieci milioni di abitanti, viene dalla Foresta d’acqua. Un territorio che copre 255.000 ettari di foresta, pascolo, campi coltivati e insediamenti e che rappresenta una delle principali zone di biodiversità di tutto il Messico.

Climate Space: martedì 8

Intervento di Luca Boniardi, Scienziato ambientale e proiezione di THE BREATHS OF A CITY – I RESPIRI DELLA CITTA’
di Mohammad Talebi. Alle 22.30 il pubblico potrà assistere alla sonorizzazione live di Mercan Dede. Avete mai sentito una città respirare? Arak, all’origine una città giardino, è diventata la capitale industriale dell’Iran, circondata dal deserto che avanza. E per Arak respirare diventa sempre più difficoltoso.

Mercoledì 9

Appuntamento alle 18 con l’intervento di Andrea Pirovano, Zoologo e proiezione di THE EGRET RIVER – IL GIARDINO DELL’AIRONE di Wan-Ling Liu. Seguirà la sonorizzazione live di Mercan Dede. Tra i grattacieli sopravvive un piccolo terreno con uno stagno e piante, fiori e tanti animali che li trovano rifugio. Fino a che un giorno si presentano le ruspe che si mettono subito a scavare.

Giovedì 10

Francesco Vergani, Ricercatore in Design parlerà dell’argomento alle 18. Poi ci sarà la proiezione di VILLA PORTALES
di Cristian Vidal. Poi esibizione di Federico Mecozzi. Negli anni cinquanta, con l’esodo dalle campagne verso la città, la popolazione di Santiago del Cile, come quella di tante altre città, cresceva rapidamente. Attraverso il processo
creativo dell’artista Jojo Fuentes, Villa Portales racconta la storia di un progetto di edilizia popolare che ha risposto all’emergenza abitativa senza rinunciare alla vita in comunità.

Le iniziative di venerdì 11 dicembre

Ospiti alle 18 Franco Berrin, Epidemiologo e Caterina Mosca, Chef vegana. Quindi proiezione di VEGAN WARSAW – VARSAVIA VEGANA di Marcin Anaszewicz, Anna Izabela Spurek. I sogni, le passioni, le sfide, le sconfitte e la cieca determinazione degli chefs e degli imprenditori che hanno aperto i migliori ristoranti vegani e vegetariani di Varsavia. Sono infatti locali in cui coesistono affari e ideali di un mondo senza violenza sugli animali.

Climate Space sabato 12

Alle 18 intervento di Francesca Casale, Attivista di Italian Climate Network e proiezione di SOUL OF STORM – L’ANIMA DEL CICLONE di Dike Sun. Alle 22.30 sonorizzazione live di César Stroscio. Cinque amici, cacciatori di cicloni, basandosi sulle più accurate previsioni meteorologiche inseguono e si avvicinano il più possibile ai tifoni. Catturano immagini straordinarie e
documentando la devastazione causata dal loro passaggio.

La rassegna domenica 14

Morteza Atashzamzam alle 18 presenta DEAD RIVER – IL FIUME SCOMPARSO. Poi suonano live Leila & Sara Shirvani. La città iraniana di Isfahan è famosa per l’antico ponte di pietra Si-o-se-pol che, coi suoi trentatré archi attraversa il fiume Zayanderud. Ma ora, il fiume è prosciugato e cittadini e contadini locali manifestano insieme per chiedere l’intervento del governo per permettere all’acqua di scorrere di nuovo.

Climate Space lunedì 15

Sarà presente alle 18 Diletta Sereni, Giornalista e proiezione di DREAMS, EFFORT AND PANDEMIC – SOGNI, FATICA E PANDEMIA di Jakub Šipoš. Accompagna la discussione la musica di Cesare Malfatti. Cinque giovani imprenditori, vinaioli, frutticoltori, floricoltori, artigiani e cuochi, vivono il loro sogno e lo realizzano attraverso l’innovazione e l’impegno quotidiano. Dimostrando nella pratica come consumare localmente, pensare in modo sostenibile e allo stesso tempo essere fonte d’ispirazione per gli altri.

I partecipanti di martedì 16

Alle 18 interviene Sebastiano Brocco, Scienziato ambientale e proiezione di WATER CELERY – SEDANO D’ACQUA di Yu So-Young. La sonorizzazione live è di Valeria Sturba. Lee JeongAe è l’ultima persona rimasta a coltivare sedano d’acqua nella cittadina di Eonyang Eupseong. Anche a vendere il suo raccolto direttamente da un banco dietro al suo campo. Ogni suo gesto esprime eleganza, precisione e sobrietà.

La proiezione di Climate Space di mercoledì 17

Ludovica Molo, Architetto, partecipa all’appuntamento. Sarà proiettato AT ALL TIMES, ON BOAT CROSSING – PER SEMPRE, SU BARCHE CHE TRAGHETTANO di Faiçal Ben. Accompagna con lo strumento Redi Hasa. All’estuario del Bou Regreg, con Rabat sulla riva sinistra e Salé sulla riva destra, vivono più di due milioni di persone. Per accomodarle, la cementificazione avanza senza tregua creando così un’illusione di persistenza là dove tutto cambia.

Infine giovedì 18

Alle 18 parleranno al pubblico Roberto Infurna e Nicolò Palla, Attivisti di Mutuo Soccorso Milano e sarà quindi proiettato EDEN di Olivier Perrier. Musica di Rocco Nigro. Un modo d’abitare comunitario visto con gli occhi di Antoine, un ragazzo fragile che ha appena traslocato e vive con difficoltà il cambiamento.

Immagine da cartella stampa.

Odette Tapella
Odette Tapella
Vivo in piccolo paese di provincia. Mi piace leggere, fare giardinaggio, stare a contatto con la natura. Coltivo l'interesse per l'arte, la cultura e le tradizioni.

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