martedì, Marzo 19, 2024

Climate clock: è iniziato il conto alla rovescia

A Manhattan durante lo scorso fine settimana, un nuovo orologio climatico digitale, Climate clock, è apparso sui grattacieli in Union Square. Il “Metronome“, il famoso orologio digitale che da circa 20 anni torreggia sulle teste dei passanti, non registra come sempre, quanto tempo manca alla mezzanotte. Ma ne segna un altro, il countdown. 

Il Climate Clock sta facendo il conto alla rovescia. Sabato giorno dell’installazione da parte degli artisti Gan Golan e Andrew Boyd, ha avvertito alle 13:30, che mancano 7 anni, 101 giorni, 17 ore, 29 minuti e 22 secondi. ll tempo ancora a nostra disposizione per agire sulle emissioni, prima che la crisi del clima diventi irreversibile per il mondo. Stando agli attuali tassi di emissione di CO2.

L’obiettivo è quello di sensibilizzare le persone sull’impellenza della crisi climatica. Di orologi simili ne esistono anche in altri posti del mondo, tra cui Berlino.

Capire il cambiamento climatico

I dati su cui hanno basato “il punto di non ritorno” del Climate clock, visibile a New York fino al 27 settembre, sono quelli provenienti dal rapporto ufficiale delle Nazioni Unite del 2018 sul cambiamento climatico. In cui si afferma che il surriscaldamento potrebbe portare la temperatura media mondiale sopra gli 1.5°C  tra il 2030 e il 2052.

Se le temperature della Terra aumentano di 1,5 gradi Celsius, il pianeta sarà vittima di ondate di calore estreme. Incendi, siccità e disponibilità limitata di acqua, avverte un rapporto della NASA del 2019.

Una cosa è certa. E’ in corso un riscaldamento della terra unito al peggioramento dell’aria che respiriamo. Pertanto non è più un’ipotesi per il futuro. Bensì un fenomeno già in atto. Inoltre vi è il consumo delle risorse a ritmi più elevati rispetto alla sua capacità di rigenerazione.

Leggi anche: Giornata Internazionale per la preservazione dell’ozonosfera

Climate clock: è iniziato il conto alla rovescia

Una parte di umanità può, ancora permettersi di dibattere di emissioni di gas, ecologia e inquinamento, peraltro, senza risolvere granché. Un’altra, ben più numerosa, spinge per partecipare al benessere o lotta per sopravvivere. Se la Terra è una, e la sua sorte riguarda l’intera umanità, molti e contrapposti sono i bisogni e le emergenze.

Certo non si risolve nulla rimandando i problemi o attardandosi in interminabili discussioni, vertici, congressi nei quali ciascuno rappresenta esclusivamente il tornaconto del proprio pezzo di mondo e dei gruppi dominanti.

Riumanizzare il mondo significa innanzitutto proteggerlo dallo sfruttamento insensato di alcuni. Ricordando un brano del Don Chisciotte, il dialogo immaginario tra Babieca, il formidabile cavallo del Cid, e Ronzinante, il macilento destriero di Don Chisciotte. Babieca, colpito dalla magrezza dell’altro, gli chiede: Sei metafisico? No, è che non mangio, risponde lo sfortunato Ronzinante.

Diletta Fileni
Diletta Fileni
Blogger e redattrice per il Periodico Daily guardo alla scrittura come esercizio di riflessione e di responsabilità, uniti a un impegno per invitare alla conoscenza. Laureata in Economia e Commercio.

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