Claudia Semperboni, Tutti la vogliono, nessuno la piglia

0
2133

Claudia Semperboni è l’autrice di Tutti la vogliono, nessuno la piglia, romanzo appartenente al genere letterario denominato chick lit. Divertente, ironico e disincantato con la sua protagonista Simona, il romanzo è anche occasione per riflettere su alcuni stereotipi di genere.

Chick lit (da “chicken” pollastrella e “lit” letteratura) è l’aggettivo che caratterizza un genere letterario che a partire dagli anni Novanta ha reso celebri molte scrittrici soprattutto di origine britannica e statunitense. Un fenomeno relativamente nuovo che accomuna scrittrici ironiche, donne capaci di scherzare, di rendersi conto dei propri difetti, manie, ossessioni, compulsioni.

Claudia Semperboni, esordio nel chick – lit tra ironia e umorismo

Una che sa riderci su è Claudia Semperboni, scrittrice di origini nucettesi, ma che vive ad Andora (Savona). Ironica e tagliente, disincantata e diretta, Claudia ha dato alla luce il romanzo Tutti la vogliono, nessuno la piglia (Editore: La Strada per Babilonia).

“Le donne hanno bisogno di ironia perché la vita è già fin troppo seria! Bisogna smorzare gli angoli della serietà, ammorbidire la realtà e l’ unico modo è mettere dell’ironia”

Claudia Semperboni

Tutti la vogliono, nessuno la piglia è la storia di Simona, una quarantenne soddisfatta e in carriera. A un certo punto la sua vita dorata e perfetta dal punto di vista professionale, entra in crisi quando viene a sapere che anche la sua amica Donatella è prossima al matrimonio. Finirà per andare ossessivamente alla ricerca dei suoi vecchi amici e compagni di scuola, per vedere quanti sono “sistemati”…

“Sapevo e temevo che sarebbe andata così: eccomi qua, a quarant’anni suonati, sono rimasta l’unica zitella della mia classe, contando anche i maschi! Anche quel reietto di Massimo si è sposato ed io, che sembrava fossi l’unica che non avrebbe avuto problemi a sistemarsi, sono ancora single ed ogni tanto è inevitabile chiedermi il perchè. Ogni qualvolta ci penso,  cerco di convincermi che, semplicemente, non è mai arrivato quello giusto, l’uomo giusto”.

La narrativa ironica e divertente contro gli stereotipi di genere

Tutti la vogliono, nessuno la piglia è un’espressione molto nota a livello popolare con declinazioni e interpretazioni regionali. A Genova, l’espressione è contenuta in una filastrocca che si riferisce alla “Bella di Torriglia”, una figura leggendaria e popolare.  A Roma, quella che tutti “vonno e nissuno la pija” è identificata come Sora Camilla, colei che millanta di avere molti uomini dietro ma di fatto ancora nessuna l’ha chiesta in sposa. Scendiamo un po’ più giù: a Napoli si dice “A’ bella ‘e cigl, tutte ‘a vuonn e nisciun s’a pigl”, per dire ancora una volta che non è detto che una donna bella sia tanto desiderata da essere subito sposata da qualcuno.

Modi di dire diversi ma accomunati dallo stereotipo della bella che nonostante abbia  l’avvenenza dalla sua parte, rimane zitella. Nella versione contemporanea quella che tutti vogliono e nessuno si piglia è la donna autonoma, indipendente, affermata e in carriera. La donna che fa paura agli uomini. In modo irriverente e divertente, Claudia ci fa riflettere su quanti pregiudizi ci siano ancora da demolire sulla donna bella e di successo che viene spesso identificata come quella indocile e indisciplinata, ambiziosa e inaffidabile al contrario della donna scialba e mansueta che non da fastidio, sta al posto suo e perchè fedelmente riverente è da sposare subito.

Una chick – eroina dunque, la Simona uscita dalla penna di Claudia Semperboni. Abbiamo visto spesso protagoniste tali, diventare  icone del grande schermo. Basti pensare a Bridget Jones (si può dire che il genere nasce proprio con la sua autrice Helen Fielding) interpretata da un’ironica Renée Zellweger o ancora Andrea Sachs (interpretata da Anne Hathaway), uscita dalla penna di Lauren Weisberger, ne Il diavolo veste Prada. E se anche Simona sbarcasse al cinema? Quale regista potrebbe avere e cosa di Simona non deve assolutamente cambiare?

“Amo il cinema, ma non ho abbastanza conoscenza x giudicare i registi. Quel che è certo, è che il regista, qualsiasi esso fosse, non dovrebbe snaturare il libro, modificare la trama e soprattutto il finale”

Claudia Semperboni

Dalla letteratura rosa al chick lit tra emancipazione e post – femminismo

Claudia ha dimostrato con il suo romanzo di saper raccontare con grande ironia una storia divertente ed empatica: difficile non entrare subito in stretta connessione con Simona. Da ammirare anche il coraggio dell’autrice nell’addentrarsi in un genere che sconta l’eredità del romanzo rosa – visto sempre come un genere letterario di serie B – che seppur in chiave postfemminista e contemporanea è ancora oggetto di critiche e polemiche pur rompendo con la tradizione del passato.

Il risultato è un romanzo leggero ma non superficiale e che mette a nudo una verità: la donna autonoma e affermata non è esentata dalle fragilità e dalle paure moderne. Una donna semplice e umana che solo una cosa può fare. Amare. Ma amare in modo diverso rispetto alla protagonista della letteratura rosa femminile tradizionale, dando voce ai propri bisogni e disvelando la sua parte intima e non sempre perfetta.

“Il chick lit è un genere alla moda, ma che rispecchia la realtà attuale”

Claudia Semperboni