OGGI, 14 NOVEMBRE, RICORRE L’ANNIVERSARIO DELLA NASCITA DI CLAUDE MONET
Oscar-Claude Monet, il più impressionista degli Impressionisti, nacque a Parigi il 14 novembre 1840. Di origini familiari assai modeste, visse la sua infanzia a Le Havre. Monet fu un ragazzino vivace e mai fu interessato a trascorrere gli anni scolastici in segno della disciplina anzi provò sempre una sorta di odio per l’istituzione scolastica. Il pittore, molti anni dopo la sua fanciullezza, disse: «ero un ragazzo naturalmente indisciplinato…vivevo la scuola come una prigione e odiavo trascorrere il mio tempo lì, anche se per sole quattro ore giornaliere».
I Monet o il trionfo dell’impressionismo
Se per Monet la scuola non fu affatto rilevante, il disegno, la pittura, i colori furono la sua essenza. Claude Monet fin da giovanissimo si dimostrò versato nel disegno e grazie ad una ricca zia ebbe la possibilità di trasferirsi a Parigi per frequentare una scuola d’arte. Prima del percorso nella capitale francese, l’artista conobbe il maestro Eugène Boudin che apprezzò le opere sconvolgenti e ricche di entusiasmo e di vita del Monet. Boudin, con instancabile gentilezza, insegnò a Monet ad aprire gli occhi sulla natura e ad usare la matita in tutte le sue forme.
Claude Monet nemmeno a Parigi s’iscrisse a regolari corsi accademici e le sue prime frequentazioni furono quelle degli ambienti artistici vicini al più anziano Manet, già alle prese fin da allora con le bizzarre giurie dei Salons. Nel 1861 l’artista parigino prestò servizio militare ad Algeri, dove la luce e i colori dell’Africa contribuirono a sviluppare in lui la passione per la natura e per le sensazioni che la sua osservazione fa scaturire. Dopo l’esperienza militare, Monet ritornò a Parigi e conobbe Pissarro e Degas; continuò a ricusare l’insegnamento accademico e sempre preferì la pittura en plein air e le stimolanti sperimentazioni sulla luce e sulla percezione dei colori. Dopo il 1880, il successo arrise a Monet, ormai dvenuto indiscutibilmente l’uomo simbolo dell’Impressionismo. Nel 1908 invece, l’artista soggiornò a Venezia e la città delle gondole lo entusiasmò particolarmente. Gli ultimi anni della vita del Monet furono gli anni di Giverny. A Giverny, nella quiete della campagna, il pittore si fece costruire un delizioso giardino e ebbe sempre a portata di mano un frammento rigoglioso di natura. Claude Monet morì il 16 dicembre 1926, cieco e afflitto da un male incurabile.
CLAUDE MONET, IL PENNELLO E LE IMPRESSIONI
Sulle tele del Monet non vi è traccia alcuna di disegni preparatori; i colori sono dati direttamente sulla tela, con pennellate brevi e veloci. Ogni elemento naturalistico è superato e stravolto dalla volontà di permeare l’intero disegno con le sensazioni e impressioni del pittore. I colori del Monet sono giustapposti, si sovrappongono, si intrecciano; nessun contorno deciso, tutto resta in balia della infinità delle suggestioni e delle emozioni dell’artista. Monet non ha mai descritto la realtà ma ha sempre colto le impressioni effimere, quelle di un attimo, quelle sempre diverse, quelle legate ad attimi indicibili.
Il mistero delle ninfee. Monet e la rivoluzione della pittura moderna
Di seguito alcuni dei dipinti più noti di Claude Monet.
Impressione, sole nascente
I papaveri
La cattedrale di Rouen
Lo stagno delle ninfee