Anche quest’anno è arrivata la classifica Università 2019 che segnala – tenendo conto di una serie di indicatori – i migliori Atenei al mondo, una graduatoria utile soprattutto per gli studenti che solitamente la consultano prima di scegliere l’istituto al quale iscriversi. Il QS World University Rankings (questo il nome ufficiale) conferma il dominio degli Stati Uniti che hanno occupato interamente il podio, mentre per quanto riguarda l’Italia è il Politecnico di Milano a prevalere per la quinta edizione consecutiva, entrando nella top 150.
La classifica Università 2019, comunque, certifica un generale miglioramento delle Facoltà della nostra penisola, con 34 istituti inseriti per la prima volta, quattro in più rispetto allo scorso anno. Piuttosto rilevante il dato relativo alla sezione «impatto della ricerca» che vede tra le prime dieci al mondo il Sant’Anna di Pisa. In generale, dunque, si può dire che l’Italia nel confronto con gli altri Paesi tiene bene il passo, pur dovendo fare i conti con numerosi problemi per quanto concerne gli scarsi investimenti in ambito accademico. I dati annuali, infatti, evidenziano un miglioramento per 14 Atenei, mentre solo in 5 sono peggiorati rispetto alla rilevazione precedente, e gli altri sono rimasti stabili. Tra le new-entry (tutte inserite tra le posizioni 801-1000) si segnalano in particolare Parma, Salerno, Udine e il Politecnico di Bari.
Ben Sowter, direttore della QS Intelligence Unit, al quotidiano Repubblica ha dichiarato che indubbiamente l’Italia è dotata di numerose eccellenze universitarie, e proprio per questo motivo ha voluto lanciare un appello alle istituzioni affinché intervengano con «investimenti adeguati e politiche lungimiranti». Sul primato italiano del Politecnico di Milano si è espresso il rettore Ferruccio Resta, il quale si è detto soddisfatto per l’ulteriore crescita dell’istituto, aggiungendo però che non bisogna fermarsi qui. L’obiettivo, infatti, è quello di garantirsi nei prossimi anni l’approdo di docenti e luminari provenienti dall’estero, un proposito che però deve essere necessariamente affiancato da «politiche universitarie adeguate».
Come viene stilato il ranking mondiale delle Università
Il QS World University Rankings è il risultato di una ricerca molto precisa, basata sulle opinioni di 94mila tra docenti, ricercatori e accademici, e 44mila manager e direttori del comparto risorse umane. A queste vanno aggiunte le analisi di 11,8 milioni di pubblicazioni scientifiche, e di circa 100 milioni di citazioni. Infine si è tenuto conto dei dati provenienti da un totale di 23 milioni di studenti e almeno 2 milioni di insegnanti e ricercatori, utili per stilare la graduatoria globale.
Classifica Università 2019: Stati Uniti davanti a tutti
Il QS World University Rankings è giunto alla sua sedicesima edizione, e per l’ottavo anno consecutivo ha incoronato il MIT di Boston come miglior Ateneo al mondo. Gli Stati Uniti, dunque, si confermano come punto di riferimento in ambito accademico, avendo conquistato anche gli altri due gradini del podio con la Stanford University e l’Università di Harvard. In Europa, invece, il primato spetta alla prestigiosa Oxford del Regno Unito (quarta in graduatoria), mentre la storica rivale Cambridge ha fatto segnare un leggero passo indietro, scendendo al settimo posto.
La migliore facoltà dell’Europa continentale, invece, è l’Eth di Zurigo, che nella classifica Università 2019 è stata accreditata di un’ottima sesta posizione. Per l’Asia, anche in questo 2019 si è distinta Singapore, undicesima con la National University e la Nanyang Technological University. Invece per trovare il primo istituto dell’America Latina bisogna scorrere fino alla posizione numero 74 dove si trova l’Ateneo di Buenos Aires, che per la quinta edizione di fila è risultato il migliore del Sudamerica.
La situazione italiana: balzo in alto di Firenze
Dopo aver dato una rapida panoramica al dato globale, vediamo nel dettaglio come si sono posizionati gli Atenei italiani nella classifica Università 2019. Con 34 presenze in totale, il nostro Paese è il settimo più rappresentato nel mondo, ed è in terza posizione per quanto concerne l’Unione Europea, alle spalle soltanto di Regno Unito (84 Facoltà) e Germania (47). Invece ai piedi del podio del Vecchio Continente figura la Francia (31), seguita dalla Spagna (27).
Come anticipato in apertura, il primato nazionale spetta ancora una volta al Politecnico di Milano in costante crescita anno dopo anno. Tra le migliori, spicca il salto di qualità di Firenze che ha scalato ben 53 posizioni, arrivando fino al numero 448. Bene anche la Federico II di Napoli, la cui ascesa le ha permesso di risalire di ben 48 posti rispetto alla rilevazione dell’anno scorso, e attualmente è 424ª. Primo ingresso nella Top 400 per Pisa e Trento, mentre sono migliorate anche Bologna e La Sapienza (che ha sfiorato la Top 200), seguite dal Politecnico ti Torino, dalla Statale di Milano, Milano-Bicocca, Torino, Genova, Modena-Reggio Emilia.
Pochi sorrisi invece per le 5 Università che sono peggiorate nel confronto con il ranking del 2018: si tratta di Ferrara, Brescia, della scuola superiore Sant’Anna di Pisa, della Normale di Pisa e della Cattolica.
Indicatori classifica Università 2019: bene Sant’Anna di Pisa e Bologna
Un altro aspetto da analizzare della classifica Università 2019 è quello relativo ai singoli indicatori che vanno poi a comporre il punteggio finale. Ebbene, in questo caso, per quanto concerne il «Citations per Faculty», c’è stato un grande risultato della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa che ha strappato la decima posizione mondiale per il parametro che tiene conto dell’impatto dell’attività di ricerca rispetto al numero di ricercatori. Tra le migliori di questa rubrica troviamo anche l’Università di Trento, che con la sua 142ª piazza è riuscita addirittura a guadagnare ben 90 posizioni rispetto alle ultime edizioni del ranking. Inoltre c’è da notare come proprio nella ricerca gli Atenei italiani abbiano ottenuto quasi tutti dei risultati significativi, con Modena-Reggio Emilia che ha addirittura fatto un salto in avanti di 109 caselle, e il Politecnico di Torino che ha registrato una crescita di 100 punti. Nella Top 300 di questa voce figurano ben 17 Facoltà tricolore.
L’indicatore della Reputazione accademica premia Bologna come la più stimata in ambito internazionale. L’Employer Reputation invece vede primeggiare in Italia il Politecnico di Milano con la 61ª posizione. Alle sue spalle, al 70° posto, si erge l’Università Bocconi, anche se bisogna segnalare che questo Ateneo non rientra nella graduatoria generale perché è una Facoltà specialistica.
Il Faculty Student, ovvero la proporzione tra insegnanti e studenti, vede in cima in Italia la Scuola Normale Superiore di Pisa, 16ª nella graduatoria internazionale, mentre l’altra Facoltà pisana, Sant’Anna, è centesima. Purtroppo questo indicatore non è stato molto tenero con gli istituti italiani poiché, eccezion fatta per i due Atenei pisani, gli altri sono crollati oltre il 700° posto. Al contempo non c’è molto da gioire neanche per l’opinione dei datori di lavoro, dove l’unico miglioramento si registra per Padova che ottiene un incremento di 15 punti per l’indicatore, salendo al numero 245, mentre nella graduatoria globale è 234ª.
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