sabato, Aprile 20, 2024

Ilaria Alpi, instancabile giornalista italiana, avrebbe compiuto cinquantanove anni

Nel cinquantanovesimo anniversario della nascita di Ilaria Alpi, ancora poche verità e molti lati oscuri sull’agguato del 20 marzo 1994 a Mogadiscio.

Nessuna verità ufficiale, nessun colpevole e nessun mandante. A sessant’anni dalla nascita di Ilaria Alpi e ventisei dal suo omicidio, avvenuto in seguito ad un attentato nel centro della capitale somala Mogadiscio, nessuna verità ufficiale è stata scritta sulla vicenda Alpi-Hrovatin, i vari depistaggi che hanno caratterizzato tutte le successive indagini, non hanno permesso di trovare la verità e rendere giustizia a Ilaria Alpi e Miran Hrovatin.

Ilaria Alpi e Miran Hrovatin in Somalia

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Ilaria Alpi: tante domande senza risposta

Quali loschi affari avvenivano parallelamente alla guerra civile somala? Perchè dai porti italiani partivano navi cariche di armamenti destinati ai combattenti di Siad Barre? Chi era coinvolto nel traffico di rifiuti tossici che, dall’Europa venivano trasportati nella zona somala di Bosaso per essere sotterrati? Chi ha tradito Ilaria e Miran? Qual è la verità sulla morte dello 007 italiano Vincenzo Li Causi? E infine: Cosa lega i casi di Ilaria Alpi e di Li Causi con l’omicidio Rostagno?

Leggi lo speciale: #noinonarchiviamo: l’hashtag per rendere giustizia a Ilaria Alpi e Miran Hrovatin

Sono solo alcune delle domande senza una risposta da ventisei anni. Indagini, processi, depistaggi, e una commissione parlamentare di inchiesta. Eppure nessuna verità sull’assassinio di Ilaria e Miran.

No all’Archiviazione: “#noinonarchiviamo”

In seguito alla richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura di Roma dell’inchiesta sul duplice omicidio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, molte associazioni, riunite sotto l’Hashtag “#noinonarchiviamo” avevano manifestato il proprio dissenso verso lo stop alle indagini, chiedendo alla giustizia italiana di continuare a cercare la verità sull’attentato del 1994 in Somalia.

Con l’hashtag #noinonarchiviamo diverse associazioni si sono opposte alla richiesta di archiviazione per le indagini sull’omicidio di Ilaria e Miran

Nell’ottobre 2019, il Gip di Roma, Andrea Fanelli, rigetta la richiesta di archiviazione presentata dalla procura, disponendo nuove indagini sul caso e disponendo l’acquisizione degli atti relativi all’inchiesta sulla morte del giornalista Mauro Rostagno, ucciso da Cosa Nostra nel 1988. Tra le varie piste di indagine sull’omicidio di Rostagno, infatti, anche quella di un traffico di armi che aveva come destinazione la Somalia e sul quale il giornalista stava indagando.

Leggi anche: Rai 3: Ilaria Alpi-l’ultimo viaggio

Ilaria Alpi: la Camera dei Deputati declassifica gli atti

Il 20 marzo scorso, in occasione del ventiseiesimo anniversario dell’agguato di mogadiscio in cui sono stati uccisi i due inviati Rai, il Presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico ha dichiarato che la Camera, da qualche tempo, ha avviato la procedura per rendere disponibili i documenti della Commissione Alpi-Hrovatin, affinché possano essere d’aiuto per giungere alla verità sul caso. <<Attraverso l’archivio digitale Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, pubblicati sul sito della Camera, abbiamo reso accessibili sia i documenti già in origine consultabili, sia quelli che sono stati declassificati su iniziativa della presidenza di Montecitorio>> ha continuato Fico.

Il 20 marzo scorso, in occasione del ventiseiesimo anniversario dell’agguato ai due reporteritaliani, i presidenti di Camera e Senato, Fico e Casellati, hanno ricordato i due giornalisti.

Lo stesso giorno la Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, nel ricordare il sacrificio di Ilaria e Miran, ha affermato: <<A ventisei anni dalla loro morte, mi auguro che venga fatta piena luce sul loro brutale assassinio e resa memoria a due martiri della libertà di stampa>>

L’impegno delle associazioni in difesa della verità

A cinquantanove anni dalla nascita di Ilaria Alpi e a ventisei dal duplice omicidio di Mogadiscio, sono ancora troppo poche le verità. Grazie all’interessamento dei familiari di Ilaria e Miran, Fnsi, Ordine dei Giornalisti e Usigrai, rappresentati in sede civile dagli avvocati Giulio Vasauro e Carlo Palermo, che si sono da subito opposti alla richiesta di archiviazione sul caso, chiedendo nuove indagini, sulla triste vicenda di Mogadiscio potremo forse giungere alla verità, una verità che però dovrà essere raggiunta con fatica, tassello dopo tassello, a causa dei depistaggi e della volontà di insabbiare la vicenda che fin dall’inizio hanno fatto da cornice alle indagini sulla morte dei due reporter. Una verità, quella sull’omicidio di Ilaria e Miran, molto scomoda, in quanto potrebbe portare alla luce molti misfatti della Prima Repubblica.

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