Sulle isole di Senkaku, questa settimana arriveranno decine di migliaia di truppe statunitensi e giapponesi. Queste isole del pacifico sono di proprietà giapponese, ma da tempo vengono rivendicate dalla Cina. L’America ha organizzato questa esercitazione per far capire a Pechino che appoggia il Giappone in questa disputa.
Quali sono le rivalità delle isole Senkaku?
Queste esercitazioni avranno come unico fine, quello di dimostrare la forza dell’alleanza America-Giappone. La tensione è nata dal fatto che sia Tokyo che Pechino stanno rivendicando le isole. Queste sono conosciute in modo differente da entrambi gli Stati. Il Giappone le ha amministrate dal 1972. Adesso c’è una tensione data da anni e anni di rivendicazioni svanite nel nulla, sicuramente, nessuno dei due Paesi vorrà tirarsi indietro. Quest’anno, le navi cinesi sono rimaste nei paraggi dell’isola per tempi record.
Il ruolo dell’America nelle isole Senkaku
Giappone e America hanno un accordo secondo il quale, qualsiasi attacco viene fatto al Giappone, l’America deve difenderlo come se fosse la propria terra. Così dovrà fare anche con le isole. le flotte includono 9.000 soldati americani, più di 100 aerei e un intero gruppo d’attacco di una portaerei statunitense. Per quanto riguarda il Giappone invece, ha più di 37.000 truppe, 20 navi da guerra e 100 aerei militari. A luglio, il Segretario di Stato Mike Pompeo aveva accusato la Cina di istigare controversie territoriali, come parte di un “bullismo” nei confronti dei suoi vicini. Da quando Yoshihide Suga è diventato primo Ministro giapponese ha sempre sostenuto un “Indo-Pacifico libero e aperto“.
Il valore deterrente delle esercitazioni
Carl Schuster, ex direttore delle operazioni presso il Joint Intelligence Center, ha affermato che le esercitazioni avranno un “forte valore deterrente“. Secondo il direttore Giappone e America stanno: ” Mostrando che il sequestro dell’isola non sarà economico o incontrastato“. Corey Wallace, un assistente professore esperto di Giappone, ha detto: “Quello che sta succedendo, mostra l’intensificarsi della natura delle esercitazioni. Ma anche delle future possibilità di ulteriore cross-decking, forse prima con gli F-35B statunitensi sulle navi giapponesi, e successivamente, possibilmente con gli F-35B giapponesi sulle navi americane. Dimostrare l’interoperabilità tra le due forze in scenari realistici è importante, se non di più, che mostrare qualsiasi nuovo hardware brillante”.