venerdì, Aprile 19, 2024

Cina: continua la politica zero-Covid

Continua la politica zero-Covid in tutta la Cina nonostante crescono le proteste. Molti cinesi chiedono di poter imparare a convivere con il virus come fa il resto del mondo. Anche gli economisti affermano che ulteriori rigidi lockdown potrebbero danneggiare l’economia per i prossimi decenni.

Continua la politica zero-Covid in Cina

Il governo cinese continua, nonostante il malcontento, ad attuare la politica zero-Covid. Con il nuovo aumento di casi Covid-19 parchi e musei sono stati chiusi a Pechino, mentre Shanghai ha inasprito le regole per l’ingresso. Le persone che hanno soggiornato a Shanghai per meno di cinque giorni non potranno entrare in luoghi pubblici come ristoranti, bar, centri commerciali, supermercati e palestre al coperto, secondo una dichiarazione pubblicata dall’amministrazione di Shanghai. Nella capitale, il governo ha anche chiesto ai residenti di mostrare la prova di un test Covid negativo, non più vecchio di 48 ore, per entrare negli edifici pubblici. Shanghai ha invece ordinato la chiusura di luoghi culturali e di intrattenimento in sette dei suoi 16 distretti.

Crescono le proteste

La Cina è l’unico paese che continua a mantenere rigide restrizioni anti-Covid.  Le continue restrizioni stanno creando frustrazioni. La scorsa settimana, il campus principale dell’Università di Pechino a Pechino è entrato in lockdown. Agli studenti e al personale dell’università è stato detto che non sarebbero stati autorizzati a lasciare il campus a meno che non fosse assolutamente necessario e le lezioni sono state spostate online in un campus fino a venerdì. Dopo quest’ultimo blocco, molti studenti hanno protestato sui social e hanno fatto notare al governo che mentre loro sono sempre in stato di allerta i tifosi ai Mondiali di calcio sono tutti senza mascherine.

Sui social sono circolati anche diversi video di lavoratori che protestavano contro l’ennesimo lockdown. Numerosi lavoratori della Apple Foxconn, la più grande fabbrica di iPhone al mondo, hanno distrutto le telecamere di sorveglianza e hanno abbattuto le barriere. Numerosi ex lavoratori della Foxconn si sono lamentati della carenza di cibo e delle regole draconiane di quarantena nel campus.


Leggi anche: Cina: la politica zero-Covid è sotto i riflettori

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