La Cina allenta la politica zero-Covid. I cinesi sono contenti e timorosi allo stesso tempo. La maggior parte della popolazione è contenuta di poter riacquistare la libertà, ma allo stesso tempo è preoccupata di non essere pronta per convivere con il virus. La Cina ha infatti un basso tasso di vaccinazione tra la popolazione più vulnerabile.
La Cina allenta la politica zero-Covid
Dopo numerose proteste e i dati scoraggianti sull’economia, il governo cinese ha deciso di iniziare ad abbandonare la politica zero-Covid. Dopo quasi tre anni che il governo ha cercato di eliminare il virus con lockdown, testi di massa e quarantena centralizzata, la Cina ha improvvisamente iniziato ad allentare alcune delle sue restrizioni più severe. Da un lato i cinesi sono contenti per la “rinascita” di una vita “normale”, ma dall’altro sono anche molto preoccupati di non essere preparati per convivere con il Covid. L’improvviso cambiamento ha infatti lasciato molti cinesi confusi e timorosi.
A causa del tasso di vaccinazione relativamente basso tra le persone vulnerabili, gli esperti hanno previsto un’improvvisa ondata di casi nel cuore dell’inverno in Cina che potrebbe sovraccaricare le limitate risorse mediche nel paese più popoloso del pianeta. Diverse persone immunocompromesse hanno raccontato ad Al Jazeera che non sono state vaccinate a causa della riluttanza a vaccinarlo per le preoccupazioni sugli effetti collaterali. Ora, i pazienti “fragili” temono di non aver abbastanza tempo per farsi vaccinare prima che il virus colpisca la loro città o il loro edifico. “Nessuno si è affrettato a ottenere il vaccino prima. E ora anche se vogliamo ottenere il vaccino, i medici sono titubanti perché non c’è una guida dall’alto”, ha detto Ding Siyang, un paziente in dialisi a Kunming, una città della Cina sudoccidentale, disse. “Abbiamo tutti un po’ paura”, ha aggiunto.
Paura anche tra i giovani
Anche la numerosa popolazione anziana del paese è timorosa. Nonostante lo sforzo del governo di affrettarsi a vaccinare la popolazione anziana, secondo la National Health Commission, solo il 60% delle persone over 80 ha ricevuto il booster. Ma persone vulnerabili non sono le uniche ad avere paura. Dopo i messaggi implacabili degli ultimi tre anni, c’è anche ansia tra i giovani e i sani, persone che, secondo i dati, dovrebbero essere maggiormente in grado di affrontare la malattia.
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