giovedì, Aprile 25, 2024

Cile: presidente Piñera denunciato alla Corte penale internazionale

Il presidente del Cile Sebastián Piñera è stato denunciato davanti alla Corte penale internazionale a causa delle sue responsabilità nelle rivolte antigovernative dell’ottobre 2019. Il presidente è accusato di omicidi, tortura, traumi e mutilazioni. In quel frangente migliaia di persone si riversarono contro il governo di Pinera, che diede l’ordine alle forze di polizia di intervenire, anche usando metodi poco ortodossi. Ciò che spinse le persone a manifestare fu l’aumento dei prezzi della metropolitana di Santiago nelle ore di punta.

Più che dalla giustizia cilena, la proposta di denuncia è arrivata da quattro organizzazioni: dalla Fondazione Baltasar Garzón, dalla Commissione cilena per i diritti umani, dall’Associazione americana dei giuristi e dal Centro di ricerca ed elaborazione per la democrazia.

Cile: di cosa è accusato il presidente?

Con un loro documento di 141 pagine, le organizzazioni hanno esposto denuncia contro il presidente Sebastián Piñera. Nella loro richiesta all’ufficio del procuratore del Cpi lamentano la lentezza della giustizia cilena e i presunti crimini commessi dalle forze di polizia. Presunti perchè nonostante la pressione delle organizzazioni, tutto è ancora in fase di certificazione. In particolare, in questo documento, sono esposte cifre ed esempi relativi alle torture che potrebbero portare all’accusa di crimini contro l’umanità. Tutto però è ancora un’incognita perchè il tribunale accoglierà queste richieste solo quando avrà le prove materiali e documentali dei fatti accaduti. Istituito nel 2002 con lo statuto di Roma, la Corte penale internazionale inizia le sue indagini con l’obiettivo di condannare i crimini contro l’umanità, i genocidi e i crimini di guerra.

Le dichiarazioni della Commissione Cilena dei diritti umani

L’avvocato Marlotta, rappresentante della Commissione cilena dei diritti umani, afferma di aver rispettato i canoni delle Nazioni Unite. “Abbiamo tenuto particolarmente conto della grave violazione da parte del governo delle raccomandazioni formulate dall’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti umani (Ohchr) nel dicembre 2019“.


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