General Motors ha deciso di prolungare lo stop alla produzione della Chevrolet Bolt almeno fino alla fine del mese di ottobre. Siccome è ripartita l’attività produttiva legata alle batterie, in questa fase l’azienda automobilistica statunitense preferisce concentrarsi sulla riparazione delle vetture richiamate.
Gli stabilimenti della Bolt sono fermi dal 23 agosto, ovvero da quando sono emersi dei difetti di fabbricazione alle batterie che rischiavano di causare degli incendi durante la ricarica. La sospensione produttiva era stata sancita per far sì che la società americana potesse ovviare al problema, garantendo la sicurezza ai suoi clienti.
A settembre, General Motors ha comunicato che, insieme al fornitore di batterie LG Chem, è risalita alla causa del guasto, e ha dato nuovamente il via libera alla produzione delle batterie. Dunque, per adesso la casa di Detroit preferisce dare la priorità ai modelli ritirati temporaneamente dal mercato.
Chevrolet Bolt: prima le riparazioni delle auto richiamate, poi la riapertura della produzione
Sembra che siano più di 140mila le Chevrolet Bolt EV e EUV richiamate dal mercato. LG Chem ha fatto sapere che non per tutte sarebbe necessaria una sostituzione completa della batteria. Intanto, GM è al lavoro per sviluppare un nuovo software che sarà in grado di potenziare ulteriormente la durata delle batterie.
Dopo aver completato le riparazioni dei veicoli a rischio incendio, riprenderà la catena produttiva delle nuove Bolt. Quasi certamente si dovrà attendere la fine di ottobre per avere il disco verde per la riapertura degli stabilimenti.
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Le attività di richiamo e aggiustatura delle vetture elettriche costeranno circa 2 miliardi di dollari. Una parte di questa somma verrà pagata da LG Chem, tenendo conto di un accordo già stipulato in precedenza con General Motors.