Chef Francesco Russo: ‘organizzeró corsi per disabili appassionati di cucina’

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Chef Francesco Russo nato a Napoli decide sette mesi fa di trasferirsi in Germania. Dopo aver lavorato in diversi ristoranti nel napoletano a malincuore, decide di lasciare la sua terra.

Cosa ti ha spinto a lasciare Napoli? Amo la mia terra, le mie tradizioni ma sono arrivato a questa conclusione dopo lunghe valutazioni. Purtroppo con i ritmi di lavoro che sostenevo a Napoli, non riuscivo a vedere mai mia figlia. Lavoravo tutto il giorno fino a tardi e avendo un solo giorno libero a settimana non riuscivo a gestire in modo adeguato gli spazi per la mia famiglia.
Cosa ti ha offerto di diverso la Germania? Prima di tutto uno stipendio più adeguato e poi orari che mi permettono di vivere anche altro oltre il lavoro. Dove mi trovo adesso la cucina chiude al massimo per le ventidue e ho due giorni liberi a settimana riesco cosi a seguire anche mia figlia. Sono qui anche per lei, provo a proporgli un futuro migliore.

Qual è stato il primo approccio in Germania? Nel primo locale tedesco dove ho lavorato, ho notato da subito la differenza delle abitudini quotidiane e culinarie delle persone del posto. Mi sono dovuto adattare anche nella preparazione dei cibi. Badano molto alla velocità del servizio.
Sperimentando sul campo questo cambiamento,  ai tuoi nuovi clienti della nostra tradizione che cosa hai mostrato? Ho aggiornato da subito i menù con nostre specialità un po’ rivisitate. Ve ne mostro qualcuna :

Ziti spezzati alla genovese in cialda di pane paesano.

 Paccheri in piedi allo scarpariello.

Che cosa cerchi di trasmettere attraverso la cucina? Principalmente la passione che impiego in questo lavoro che ho iniziato all’età di quattordici anni. Mi piace giocare con gusti forti e ammortizzarli con contrasti dolci.
Secondo la tua esperienza cosa consigli ai tuoi colleghi? Di viaggiare molto e di portare la nostra cultura enogastronomica all’estero dove la nostra abilità è seriamente ricercata e valorizzata, possiamo essere veramente fieri.
A oggi sei portavoce di una brand? Per adesso non ho ricevuto alcuna proposta ma mi piacerebbe molto. Sarei anche molto felice di ricevere un invito per partecipare a gare in Italia.
Quali sono i tuoi progetti? Il primo è aprire un ristorante tutto mio. Come ogni professionista. Il secondo è di strutturare una scuola di cucina per ragazzi diversamente abili che coltivano questa passione e mi sto già organizzando perché questo avvenga. Sperando di trovare appassionati che condividano e possano aiutarmi a sostenere a pieno questo progetto.