1816-1855: una scrittrice nell’epoca vittoriana
Charlotte Bronte moriva centosessantacinque anni fa oggi: il 31 marzo 1855.

Donna, figlia, sorella, a tratti madre, emerge nell’epoca vittoriana come scrittrice.
Charlotte Bronte nasce il 21 aprile 1816 in Inghilterra. E’ la terza di sei figli: cinque femmine e un maschio.
La madre è di famiglia benestante e il padre è un pastore appassionato di letteratura, nonché già autore di alcuni poemetti di carattere religioso e politico.
Quindi Charlotte, come i suoi fratelli, è stata abituata sin da subito a far galoppare la fantasia e a trasformare quei pensieri in scritti.
La carriera di Charlotte
Insieme alle sue sorelle, Charlotte viene mandata alla Clergy Daughter’s School di Cowan Bridge. Una scuola per le figlie degli uomini di chiesa, di bassa qualità e condizioni pessime. La noncuranza e la poca pulizia crearono non pochi problemi alle fanciulle: le prime due sorelle morirono, mentre la salute di Charlotte e di un’altra sua sorella vengono compromesse per sempre.

Per fortuna Charlotte si riscatta proseguendo negli studi e ottenendo ottimi risultati. Diventa insegnante nella scuola da lei frequentata.
Non soddisfatta decide di provare la strada dell’insegnante privata per figli di famiglie benestanti. Purtroppo, però, anche questo stile di vita non le appartiene.
Decide allora di partire con la sorella Emily alla volta di Bruxelles, per imparare il francese.
L’amore per Charlotte Bronte

La prima esperienza “d’amore” per Charlotte accade proprio in Belgio. Si invaghisce del suo professore, Costantine Héger. Ma l’uomo è spostato e non ha mai corrisposto i suoi sentimenti.
La delusione è cocente per Charlotte, che a fatica cerca di ridimensionare i suoi sentimenti per il professore senza mai, però, farli tacere del tutto.
Dopo molti anni, rientrata da tempo in Inghilterra e accantonate diverse tensioni con il padre, Charlotte sposa un reverendo della sua comunità.
Nel frattempo assiste i tre fratelli al loro capezzale: uno dopo l’altro si ammalano e muoiono e Charlotte si adopera con amore e dedizione alla cure, per quanto vane, di ognuno di loro.
Finalmente un po’ di luce fa capolino nella sua vita: rimane incinta del primo figlio. Però poco dopo si ammala di tubercolosi allo stadio terminale.
Charlotte Bronte muore a Haworth il 31 marzo 1855, senza riuscire a dare alla luce il suo primogenito.
Le opere
“Il professore” sarebbe il primo romanzo della Bronte ma viene rifiutato e non pubblicato.
Scrive allora “Jane Eyre“, il libro per il quale è maggiormente conosciuta, che viene subito accettato. Nella storia si percepisce il richiamo alle pessime condizioni della prima scuola frequentata: quella che le ha fatto perdere le due sorelle.
Mandato in stampa sarà pubblicato nel 1847 con lo pseudonimo di Currer Bell.
Nel 1849 pubblica “Shirley“, romanzo ambientato nell’epoca del luddismo.
L’ultima sua opera completa e pubblicata nel 1853 è stata “Villette“. Romanzo identico a “Il professore”, forse accettato perché includeva maggiori spunti autobiografici.
Dopo la morte di Charlotte, l’agognato romanzo “Il professore” viene pubblicato nel 1857.
Resta invece incompleto, anzi appena iniziato, il libro “Emma”.
“Emma” di Charlotte Bronte
L’originale includeva una ventina di pagine, due capitoli. Dagli scritti si è capito che “Emma” è la storia raccontava di una bambina, in apparenza di ottima salute, che era appena arrivata in una costosa e prestigiosa scuola privata. Matilda Fitzgibbon però non è in grado di rispondere a nessuna domanda sulla sua storia, sembra che abbia un’identità falsa e le tasse scolastiche non sono pagate.
L’ultimo scritto della Bronte lasciato incompleto verrà completato da Clare Boylan e pubblicato come Emma Brown nel 2003.
Nonostante la vita poco fortunata e il suo modo compito, educato e “giusto” di viverla, Charlotte è una delle prima donne a diventare scrittrice ed essere riconosciuta come tale.