martedì, Aprile 16, 2024

Centrale nucleare Fukushima: il Giappone chiede all’AIEA una revisione

Novità sulla centrale nucleare n° 1 di Fukushima: il Giappone sta valutando la possibilità di rilasciare in mare l’acqua utilizzata per raffreddare i reattori, immagazzinata e trattata nell’ex complesso di Fukushima. La decisione non è stata ancora presa in quanto l’industria della pesca locale si dichiara fortemente preoccupata per il possibile effetto nocivo sui prodotti marini e sui paesi limitrofi. Ma vediamo nel dettagli la situazione.

Quali sono le richieste del ministro Kajiyama?

In una videoconferenza, il ministro dell’industria Hiroshi Kajiyama ha domandato al direttore generale dell’AIEA (Agenzia internazionale per l’energia atomica) Rafael Grossi una una revisione scientifica e obiettiva del metodo di smaltimento dell’acqua. Inoltre, il Giappone chiede che il tutto venga trasmesso apertamente e senza peli sulla lingua. Così da poter tranquillizzare sia le comunità locali che internazionali.


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La risposta da parte dell’AIEA

Grossi ha risposto che l’AIEA è pronta a sostenere pienamente il Giappone, poiché è convinto della determinazione del paese nel risolvere la questione. Inoltre hanno piena fiducia sulla capacità tecnologiche circa il corretto smaltimento. “E’ diventato sempre più importante allontanare le preoccupazioni sulla sicurezza dell’acqua. Che sono state sollevate a livello nazionale e dai paesi limitrofi”, ha detto il ministro Kajiyama.

La centrale n° 1 di Fukushima

La centrale nucleare n° 1 di Fukushima, come noto, ha subito il crollo del nocciolo a causa del devastante terremoto e tsunami dell’11 marzo 2011. A causa di questo fatto, la centrale sta generando enormi quantità di acqua contaminata dalle radiazioni che sono state utilizzate per raffreddare i reattori. L’acqua è stata trattata utilizzando un avanzato sistema di “trattamento dei liquidi” per rimuovere la maggior parte dei contaminanti. L’acqua, per un totale di 1,2 milioni di tonnellate, è immagazzinata in serbatoi nei locali dell’impianto. Ma lo spazio potrebbe esaurirsi entro l’autunno del 2022. Quindi occorre trovare una soluzione entro tempi brevi.

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