giovedì, Marzo 28, 2024

Catullo: il poeta novo e iniziatore dell’elegia latina

Ci sono autori che si conoscono a prescindere, anche se non si sono studiati. Questi autori sono infatti entrati a far parte della cultura generale. E ciò succede per i più svariati motivi. Per esempio, può accadere perché una sua citazione ha ottenuto un notevole successo. Oppure perché altri autori contemporanei lo hanno citato. O perché una sua opera è particolarmente famosa. Catullo è uno di questi scrittori. In particolare, questa sua fama è da collegare al celebre carme “Odi et amo“.

Cosa c’è da sapere su Catullo?

Gaio Valerio Catullo è, come già detto, uno dei poeti più celebri. Non solo a livello di letteratura, ma anche al di là di essa. Il più delle volte quando si pensa a Catullo, viene in mente il tanto decantato carme 85. Ossia “Odi et amo“. Carme che è entrato a far parte della cultura generale, venendo estrapolato dunque dal suo contesto originario. Perché questo poeta è così importante? Catullo è l’interprete massimo della poesia neoterica. Una poesia che celebrava l’amore, l’amicizia e l’intimità, allontanandosi dunque dal mos maiorum. In un certo senso lo si può anche considerare il padre della futura poesia elegiaca. I carmi del poeta latino sono pieni di rimandi alla vita privata. In cui trova però spazio anche la mitologia e la poesia dotta.


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Lesbia

Una delle figure più importanti dei carmi di Catullo è certamente Lesbia. La donna amata dal poeta e con cui ha avuto una relazione travagliata. È Apuleio ad affermare che Lesbia altri non era che Clodia. Ossia la sorella del tribuno Clodio e moglie di Quinto Cecilio Metello. La stessa Clodia che Cicerone cita nella Pro Caelio, descrivendola con parole forti e cupe. Nel Liber, però, Lesbia brilla su tutte le donne. Ciò è evidente in particolare nel carme 86. “Lesbia è bella, bellissima fra tutte e a tutte quante ha rubato la grazia“. Ha scritto il poeta. Anche il carme 43 riconosce la superiorità di Lesbia su un’altra ragazza, considerata da molti la più bella della provincia. “Proprio te la provincia narra essere bella? Con te la mia Lesbia è paragonata? O generazione stolta e insipida“.

Il foedus d’amore

La storia d’amore tra Catullo e Lesbia non si può definire tranquilla. Uno dei motivi più ricorrenti nei carmi del poeta è la richiesta del foedus d’amore. Una sorta di patto d’amore che Lesbia viola a più riprese. Questi tradimenti si traducono in carmi, nei quali il poeta divide la sfera sessuale da quella sentimentale. Lui si sente ancora attratto da Lesbia, ma non riesce a provare il medesimo affetto. Sotto questo punto di vista, il poeta gioca su una sorta di ambiguità, che fa da sfondo a molti dei carmi raccolti nel “Liber“. Basti pensare, per esempio, al carme 85. O anche al carme 72. Ci sono invece carmi nei quali Catullo si scaglia contro Lesbia. Arrivando anche a insultarla. Proprio come succede nel carme 42. Lesbia è di certo al centro di alcune delle poesie più romantiche. Al contempo, però, è anche protagonista di invettive e attacchi.

Catullo: non solo poesie d’amore

È innegabile che la maggior parte di carmi di Catullo siano a sfondo amoroso. Ciò non significa però che non vengano affrontati temi differenti. Tra cui quello dell’amicizia, a cui il poeta dedica molte delle sue poesie. D’altronde, il tema dell’amicizia rientra nella sfera privata. Dalla quale i poeti neoterici prendevano ispirazione per i loro componimenti. Altri carmi fanno riferimento al fratello del poeta. Morto lontano dalla patria. Di un’intensità emotiva molto forte sono i versi che Catullo gli dedica nel carme 68. “Ahimè, fratello, fratello mio, tu con la tua morte, tu ogni gioia mi hai spezzato“. Proprio questo carme poi è uno dei più importanti. Perché esso è la chiara rappresentazione del fatto che Catullo è anche e soprattutto un poeta dotto. Capace di celare le proprie conoscenze con un lavoro di labor limae.

Un poeta come pochi

Catullo è un poeta dalle mille sfaccettature. È un poeta che ha raccontato l’amore. Non solo da un punto di vista sentimentale, ma anche fisico. Non va dimenticata l’ambiguità tra passione e affetto che lo unisce a Lesbia. Catullo è un poeta dotto e con una profonda conoscenza letteraria. Un poeta che riesce comunque a dare quel tocco di ingenuità e semplicità ai propri carmi brevi. Così come dare la giusta intensità emotiva a quelle poesie più impegnate. Il mito trova spazio nei suoi carmi, anche se a fare da sfondo alle sue poesie è la mondanità romana. Egli merita di essere studiato e apprezzato non solo per il celebre 85. Soprattutto per quel che ha lasciato alla letteratura e cultura dei secoli successivi. E per la sua capacità di raccontare la passione e le emozioni umane. Tramutandole in qualcosa di glorioso ed eterno.

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