giovedì, Aprile 25, 2024

Caterina II di Russia, una despota illuminata

Caterina II di Russia, anche conosciuta come Caterina la Grande, fu imperatrice di Russia nel 1762. Il periodo storico che la vide regnare era contraddistinto da regimi monarchici e dal pensiero illuminato. Non a caso Caterina la Grande è ricordata come una despota illuminata, fautrice del pensiero illuminato portato in auge da Voltaire. Questo dispotismo, aperto agli ideali razionalistici, coincideva con il proposito dei sovrani di accentrare efficacemente l’azione di accentramento del potere.

Chi era Caterina II di Russia?

Caterina II di Russia era figlia di un generale prussiano e di una principessa tedesca. Ebbe il merito di modernizzare la Russia occidentale. Si impegnò per risolvere i problemi relativi all’istruzione fondando il primo istituto superiore femminile in Europa e sotto il suo regno l’economia fiorì con un principio di industrializzazione in quel di Mosca. La sua politica portò all’aumento del numero dei servi della gleba. Questa decisione portò al malcontento popolare ed allo scoppio di numerose rivolte, represse poi con violenza dal regime del tempo. Ma come arrivò ad essere incoronata?

Il colpo di stato

Il marito di Caterina, Carlo Pietro Ulrico di Holstein-Gottorp, era zar di Russia. Nel 1762, a sei mesi dalla sua incoronazione, Caterina cominciò a tramare per destituirlo. Appoggiata da eminenti personalità di corte e statali, che desideravano un’inversione di rotta nella politica nazionale, Caterina pianificò il tutto. Fece arrestare il marito con una finta accusa e lo costrinse a firmare un documento di abdicazione, così che né Pietro, né chi per lui, potessero contestare la sua ascesa al trono. Otto giorni dopo, Pietro morì strangolato e Caterina divenne imperatrice.

Incoronazione e riforme di Caterina II di Russia

Il 22 settembre 1762 Caterina salì al trono e subito riformò il sistema giudiziario. Riorganizzò l’amministrazione dei gubernii, conferendo loro un grande potere sulle zone rurali nella prevenzione delle rivolte contadine. Pubblicò un editto col quale riconosceva alla piccola nobiltà il diritto di presentare petizioni al trono. Liberò i nobili dai servizi obbligatori e dalle tasse e fece in modo che la nobiltà fosse ereditaria. Concesse poi ai nobili il pieno controllo sui servi della gleba che vivevano sulle loro terre.

I servi della Gleba

I servi della Gleba nascevano con un destino già segnato: lavorare la terra come facevano i propri genitori. Non avevano possedimenti e pochissimi erano coloro che riuscivano a pagarsi la liberazione. Caterina II di Russia applicò piccole riforme. Innanzitutto fece in modo che i servi non potessero appellarsi allo zar per far valere i propri diritti nei confronti del padrone. In questo modo, tenendosi in disparte, l’imperatrice non si inimicò i ricchi possidenti. E per attirare le simpatie delle classi abbienti, l’imperatrice rinunciò a molti servi di proprietà dello stato per regalarli ai proprietari terrieri.

La rivolta dei servi della gleba

Le riforme attuate da Caterina II di Russia scontentò i servi della gleba. Sotto il regno della despota seguirono cattive annate. Il raccolto scarseggiava, i pochi diritti dei servi erano calpestati e lo scontento serpeggiava. Tutti questi antefatti portarono alla rivolta di Pugacev del 1774. Pugacev era un pretendente al trono che si spacciava per il legittimo zar. Aizzò i servi della gleba e li convinse a schierarsi in massa contro il regime dell’imperatrice, promettendo loro una condizione migliore quando l’avessero incoronato. La rivolta terminò tragicamente e i servi della gleba continuarono a versare in una condizione di povertà e schiavitù.

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