Carlos Tavares: “America del Sud strategica per Stellantis”

Carlos Tavares dal Brasile ha ricordato l'importanza strategica dell'America del Sud per il Gruppo Stellantis.

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Carlos Tavares Stellantis
Carlos Tavares, CEO di Stellantis (screenshot Instagram).

Carlos Tavares conferma l’importanza del mercato sudamericano per Stellantis. L’amministratore delegato si è recato in Brasile in occasione dell’inaugurazione della linea produttiva della Citroen C3. In questa circostanza ha confermato come gli sforzi della società automobilistica nell’America del Sud siano fondamentali nell’ottica del progetto strategico globale Dare Forward 2030.

Stellantis punta molto sul mercato dell’America del Sud

Carlos Tavares dal Brasile ha anticipato che entro il 2025 nell’America Latina verranno lanciati 16 nuovi modelli e anche sette vetture elettriche o ibride. Il dirigente portoghese ha parlato in questi termini dell’impegno di Stellantis in Sud America: “L’America del Sud è una regione strategica per il gruppo. Il team qui, per altro, si è comportato in modo esemplare in termini di operazioni, risultati e comprensione delle strategie. È una squadra competitiva che cerca la leadership”. Il gruppo automobilistico al termine del suo primo anno di attività ha fatto registrare un utile operativo di 152 miliardi di euro, di cui 10,7 miliardi provenienti proprio dall’America meridionale. Qui infatti sono state vendute 830.000 automobili nel 2021 con 882 milioni di euro di utili.

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Nel suo intervento, Carlos Tavares ha ricordato anche gli obiettivi che Stellantis intende raggiungere in Sud America entro il 2030, in riferimento al Dare Forward 2030. Ha aggiunto che in quest’area verranno attuati diversi progetti strategici e produttivi. L’amministratore delegato ha poi rivelato che l’azienda a livello globale è pronta ad investire circa 14 miliardi di euro all’anno soprattutto nei settori dell’elettrificazione e del software. Questi obiettivi, in Brasile, si aggiungeranno ai lavori per l’implementazione dell’etanolo, combustibile a basso impatto ambientale. Infine il manager lusitano ha rimarcato gli ottimi risultati ottenuti nell’America del Sud, aggiungendo che se non ci fosse stata la crisi di microchip e semiconduttori si sarebbero raggiunti traguardi ancor più importanti.