Cardinal Robert Sarah: quando la speculazione dei media è vergognosa

Il cardinal Robert Sarah si è dimesso da prefetto della Congregazione per il Culto divino e per la Disciplina dei sacramenti“. Questa è l’apertura di un articolo de Il Giornale di oggi. Leggendo saremmo tutti propensi a pensare che un nuovo scontro si sia aperto in Vaticano. In realtà non è così. Da Vaticanista mi sono sempre battuto affinché il fango Vaticano venisse portato alla luce, ma mai mi è venuto in mente di fare sensazionalismo su un argomento così delicato. Alcune volte, anzi spesso, alcune fonti di informazione sanno essere ignobili.

Cardinal Robert Sarah: dimissioni per anzianità?

Ma certo che si! Invece il collega de Il Giornale questa mattina si è svegliato complottista. Ha tentato,definendo il cardinal Robert Sarah un conservatore, di spalancare una veduta anomala sulle sue dimissioni. Se Sarah è conservatore, allora la spaccatura nasce perché la Chiesa sta diventando sempre più progressista, questo è il ragionamento fatto nell’articolo del collega. In realtà Sarah ha raggiunto i 75 anni, e in Vaticano è l’età per la pensione. Secondo Il Giornale e altri vari opinionisti della domenica, tra il Papa e Sarah non c’è mai stato un grande allineamento, solo perché il cardinale scrisse insieme al Papa Emerito un libro a difesa del celibato. Da qui la notizia sta girando come: dimissioni date per un eventuale scontro dottrinale. La rinuncia alla carica di prefetto è esclusivamente avvenuta per sopraggiunti limiti di età e non per diaspora interna, ovviamente più volte smentita dal cardinale Sarah.

Il sensazionalismo del titolo per ingannare i lettori e fare più letture

Dovrebbero impedirvi di esercitare. I sensazionalismi nei titoli su un articolo montato per creare un dubbio infondato è la morte della nostra attività. L’etica giornalistica deve rispettare e inseguire la verità, senza montature e false notizie. Purtroppo la fame è brutta come la voglia di apparire, per questo molte grandi testate sono diventate pozze fangose. Il cardinal Robert Sarah ha dato le dimissioni per il raggiungimento dell’età per andare in grazia di Dio in pensione.


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Motu proprio

Nel motu proprio si legge che tutti costoro “non cessano ipso facto dal loro ufficio, ma devono presentare la rinuncia al Sommo Pontefice” (art. 2). “Allo stesso modo” devono comportarsi “i rappresentanti pontifici” (art. 3), cioè i nunzi apostolici che sono contemporaneamente gli ambasciatori del Papa in un determinato Paese e il tramite di collegamento tra l’episcopato locale e la Santa Sede, oltre ad avere la funzione di istruire le “pratiche” per la nomina dei vescovi diocesani da parte del Pontefice. L’articolo 1 conferma inoltre che anche per i vescovi diocesani ed eparchiali (e quanti sono loro equiparati), per i coadiutori, gli ausiliari o titolari con speciali incarichi pastorali vale la regola della presentazione della rinuncia al compimento dei 75 anni.

Il cardinal Robert Sarah

Questa secondo loro è una lettura plausibile della vicenda. “Dal futuro dell’Africa, all’identità culturale dell’Occidente minata dall’islamismo, passando per la battaglia condotta contro il relativismo e la strenua difesa dei “valori non negoziabili”: il cardinal Robert Sarah non si è mai tirato indietro. Ma ora il cardinale non siederà più sulla sedia di prefetto di una importante Congregazione della Santa Sede. E c’è già chi avverte il rischio di una Chiesa cattolica sempre più convintamente progressista.

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