Carceri italiane: una situazione da terzo mondo

0
927
Carceri italiane

E’ una situazione da terzo mondo, se vi è più comprensibile, la situazione delle carceri italiane assomiglia a qulle turche, brasiliane, venezuelane o messiane. Fate voi il paragone, una situazione umanamente indegna. Certo, molti diranno che per le bestie che hanno commesso un crimini è anche troppo. bene, ma non si deve dire e non si deve fare. le carceri sono un luogo di rinnovamento, di crescita, di auto guarigione. Non può essere un luogo di perdizione e castigo.

Carceri italiane: come è la situzione?

“I numeri sulle carceri in Italia mostrano una situazione ancora grave, tra affollamento, infrastrutture carenti, mancanza di personale e discriminazioni. Al 30 giugno 2021 risulta che nelle carceri italiane ci siano oltre 53 mila detenuti. Il tasso di affollamento supera il 113 per cento. In 11 istituti l’affollamento è superiore al 150%. I cinque peggiori, da questo punto di vista, sono: Brescia (378 detenuti, 200%), Grosseto (27 detenuti, 180%), Brindisi (194 detenuti, 170,2%), Crotone (148 detenuti, 168,2%), Bergamo (529 detenuti, 168%)”. Questi sono dati riferiti dalla associazione Antigone, che si occupa di tutelare i diritti delle persone che si trovano in carcere. Insomma la situazione delle nostre carceri è a dir poco raccrapicciante. L’affollamento è una delle cose più pericolose che si può aver in un carcere. Spesso nei penitenziari affollati si hanno associazioni a deliquere peggio della strada. La dichiarazione di Antigone è chiarissima.

Le idee di Antigone

Dovrebbero essere incentivate le misure alternative soprattutto la semilibertà. Attualmente sono poco meno di 20 mila le persone detenute che hanno un residuo pena pari a meno di 3 anni, queste persone potrebbero usufruire di muure alternative. A eccezione dei condannati per reati ostativi, quella categoria di reati che non permette di accedere ai benefici, è comunque significativo il numero delle persone a cui potrebbero essere concesse le misure alternative. E se solo la metà di questo numero vi accedesse il problema dell’affollamento penitenziario sarebbe risolto“.