Canto di Natale: la più bella storia natalizia di sempre

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Canto di Natale

Canto di Natale, romanzo breve di Charles Dickens, veniva pubblicato per la prima volta nel 1843. È probabilmente la storia natalizia più bella di sempre, e certamente la più conosciuta della serie dei libri del Natale di Dickens.

Charles Dickens

Critica sociale

Canto di Natale contiene, come molte opere di Charles Dickens, un’aspra critica sociale. Il racconto mostra con durezza gli effetti devastanti della povertà e l’enorme divario tra ricchi e poveri, piaghe diffusissime nell’Inghilterra vittoriana, dove Dickens viveva. Il protagonista, Ebenezer Scrooge, impersona l’avidità e l’indifferenza delle classi più abbienti nei confronti dei meno fortunati. I poveri hanno la colpa di non essersi impegnati abbastanza per affrancarsi dal proprio stato; pertanto, non meritano sostegno e sono anzi guardati con malcelato disprezzo.

Canto di Natale

Il personaggio di Scrooge è diventato tanto celebre, quale emblema dell’avarizia e della sete di denaro, che nel 1947 il fumettista Carl Barks diede il suo nome al proprio personaggio più iconico, un anziano papero scozzese, ricchissimo e taccagno: Scrooge McDuck, noto in Italia come Paperon de’ Paperoni.

Canto di Natale

Una storia di fantasmi

L’epoca vittoriana è ancora oggi nota per le sue affascinanti bizzarrie. Tra le altre, il gusto per il macabro e per le storie di fantasmi caratterizzò l’Inghilterra di metà Ottocento, che assisté ad un proliferare mai visto prima di narrativa di genere gotico od horror.

Anche Dickens abbracciò questa tendenza e diede al suo racconto natalizio i tratti di una storia di fantasmi. Gli spettri di Canto di Natale, però, non sono ostili nel senso proprio del termine. Essi hanno il compito di guidare Scrooge attraverso passato e presente e di illustrargli le terribili ripercussioni del suo comportamento nel futuro. Il loro scopo non è terrorizzare, ma anzi salvare l’anziano protagonista dall’infausto destino al quale lui stesso si è condannato con le proprie azioni.

Ebenezer Scrooge

Il protagonista del racconto è Ebenezer Scrooge, un anziano signore tanto ricco quanto arido e avaro. Nella propria vita, Scrooge ha posto il denaro e il successo sopra ogni cosa, rinunciando all’amore e agli affetti, e disprezza l’unico parente ancora in vita, il nipote Fred, che lo invita alla sua cena di Natale. Inoltre, disprezza e sfrutta il suo unico impiegato, il povero Bob Cratchit. Ma, più di ogni altra cosa, Scrooge disprezza il Natale, festa che celebra proprio quel’amore e quell’altruismo che egli ha tanto in odio.

Ed è nella notte di Natale che Scrooge riceve la visita di Jacob Marley, il suo defunto socio. Lo spettro gli spiega d’essere stato condannato a vagare senza pace in eterno, a causa della propria avidità e spietatezza in vita. Se vorrà evitare di subire lo stesso destino, Scrooge dovrà ricevere nottetempo la visita di tre spiriti.

I tre spiriti

Il primo, il fantasma dei Natali passati, conduce il vecchio Scrooge a ripercorrere i Natali della propria gioventù. I ricordi di un’infanzia malinconica, ma anche quelli delle persone amate ormai scomparse, addolciscono il cuore arido del vecchio.

Il fantasma del Natale presente mostra invece a Scrooge i festeggiamenti attualmente in corso. L’uomo rimane profondamente turbato quando lo spirito lo accompagna presso la casa dell’impiegato Bob Cratchit e gli mostra la sua povera famiglia e il suo bambino ammalato, Tim.

L’ultimo spirito, il fantasma del Natale futuro, mostra invece a Scrooge il destino che lo attende se egli persevererà nel proprio atteggiamento: quello di morire solo e odiato da tutti.

Tutte queste visioni scuotono profondamente il vecchio Scrooge che, in un perfetto finale da favola di Natale, decide di cambiare e diventa un vero e proprio benefattore. In particolare, offre il proprio aiuto economico e morale alla famiglia di Bob Cratchit, finendo per diventare come un nonno per i suoi bambini e fornendo al piccolo Tim le cure necessarie per la sua malattia (probabilmente poliomelite).

Adattamenti cinematografici

Negli anni, Canto di Natale è stato oggetto di numerosi adattamenti cinematografici più o meno fedeli.

I più famosi sono senza dubbio A Christmas Carol, diretto da Robert Zemeckis nel 2009, e il poetico Canto di Natale di Topolino, cortometraggio animato del 1983, dove il personaggio di Scrooge è interpretato dal suo omonimo Paperone.

Canto di Natale