Camilla è una ragazza di ventitré anni, operatrice socio sanitaria ed omosessuale. Tutto è iniziato con insulti verbali, seguiti da minacce e intimidazioni. Negli ultimi giorni la situazione ha preso una strada più cupa: danni all’auto di Camilla. Per quale motivo? ”Ho 23 anni e sono lesbica e per questo mi bucano le gomme della macchina. Qualcuno vuole tutelare i miei diritti”. Necessitiamo di maggior tutele.
Camilla è una giovane operatrice sanitaria di ventitré anni, lesbica. Una ragazza come molte, umile e lavoratrice. Da diverso tempo a causa del suo orientamento sessuale, Camilla riceve insulti verbali, intimidazioni e minacce. Negli ultimi giorni l’obiettivo dei carnefici si è concretizzato, prendendo di mira l’auto di Camilla. I vicini di casa non accettano la sua omosessualità? “Il tutto per un’unica colpa: ”sono lesbica e convivo con la mia compagna”. Nelle scorse ore la giovane emana un appello mezzo social alla comunità Lgbt per denunciare gli episodi di omofobia di cui da tempo è vittima da parte di alcuni vicini di casa.
Il video dell’infermiera 23enne è diventato virale sul web: ”A questo giro mi hanno rotto lo specchietto, bucato le quattro gomme, costretto a parcheggiare i mezzi a dieci minuti da casa per paura” Spiega in lacrime nel video diffuso su Tik Tok e Instagram. ”Ma sono due anni che mi sento ogni giorno chiamare puttana e pervertita. Ditemi voi cosa devo fare? Io come ogni cristiano mi alzo la mattina, vado a lavorare e pago il mutuo, non so in quanti alla mia età lo facciano. Ma posso avere una mano visto che lo Stato non lo fa?”. Le parole di Camilla sono dirette e concrete, ricercatrici di fiducia verso una situazione che ancora oggi ritroviamo in Italia. Le condizioni di questa storia sembrano raggiungere livelli oltremisura.
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Qual è l’intensa infelicità di Camilla?
Camilla a seguito della denuncia in Questura, a Repubblica la giovane donna seguita dall’avvocata Cathy la Torre spiega la sua grande afflizione. Racconta di aver affidato ai social il suo sfogo: ”Non voglio più stare zitta perché in Italia gran parte degli episodi di omofobia sono proprio di questo genere, sono danneggiamenti alle cose che però fanno male alle persone, perché il mio caso dimostra una volta per tutte la necessità di una vera legge contro l’omotransfobia”. Parole dritte al cuore e piene di speranza, un grido di aiuto divenuto virale. ”Quello che voglio è solo vivere in pace e serena. Che tutte le persone possano girare mano nella mano, che siano due uomini oppure due donne, due bambini o due cani”. Conclude la ragazza.
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