I cambiamenti climatici a scuola, ma anche la sostenibilità e le buone norme per prendersi cura della salute del pianeta. È questo, in sintesi, l’obiettivo del ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti. In un’intervista rilasciata alla Reuters, ha anticipato che dal prossimo anno scolastico intende far sì che le tematiche ecologiste diventino obbligatorie nei piani didattici italiani, vere e proprie materie da studiare e da apprendere durante le ore di lezione.
Il progetto del responsabile del MIUR, del resto, è già chiaro: dedicare 33 ore settimanali (dunque circa un’ora alla settimana) all’ambiente soprattutto nell’ambito dell’educazione civica. Al contempo, però, anche altre storiche materie scolastiche come la geografia, la fisica e la matematica dovranno abbracciare argomenti che insegnino agli studenti come avere dei comportamenti adatti alla sostenibilità.

Durante l’intervista, Fioramonti ha dichiarato che il suo obiettivo è quello di dare una svolta green al suo ministero: «Per fare della sostenibilità e del clima il centro del modello educativo». In un passaggio successivo ha aggiunto che il modello didattico italiano punta a diventare il primo al mondo a portare le cause ambientaliste al centro dei propri programmi e metodi di studio.
Dai cambiamenti climatici a scuola alle tasse su plastica e bevande zuccherate
L’intervista per la Reuters non si è basata esclusivamente sull’intento di Lorenzo Fioramonti di rendere obbligatorio l’approdo dei cambiamenti climatici a scuola. Di recente, il ministro dell’Istruzione del Governo Conte-Bis è stato duramente attaccato dalle forze di opposizione per la sua proposta di introdurre nuove tasse sulle bibite zuccherate, sui biglietti aerei e sulla plastica per far sì che il comparto scolastico e universitario possa usufruire di nuovi introiti. In realtà, secondo il centrodestra si tratterebbe solo di un pretesto per imporre altre imposte ai cittadini.
Nonostante le critiche, sembra proprio che nella prossima Legge di Bilancio 2020 verrà inserita la tassazione relativa sia alla plastica che alle bevande zuccherate. Sul tema, il docente di economia politica ha ricordato che, dopo essere stato trattato come lo «scemo del villaggio», adesso guarda caso la maggioranza ha deciso di accettare due delle sue proposte, segno importante che finalmente qualcosa sta cambiando tra le istituzioni sul tema della tutela dell’ambiente.

Il responsabile del MIUR ha comunque rilanciato il suo impegno ecologista, anticipando alla Reuters che presenterà degli emendamenti alla manovra finanziaria affinché si proceda anche con la nuova tassazione sui voli aerei. D’altronde, stando agli ultimi sondaggi, pare che gli italiani siano largamente favorevoli (si parla di percentuali intorno al 70-80%) all’introduzione delle imposte su plastica e bibite. Il ministro dell’Istruzione ha ribadito che questi non rappresentano dei balzelli fini a se stessi, giacché servono innanzitutto per spingere alla riduzione del consumo di prodotti potenzialmente dannosi per la salute e l’ambiente, e poi sono utili per mettere a disposizione ulteriori risorse economiche per la scuola e le politiche sociali.
Tassa sulle merendine: pro e contro dell’eventuale manovra
Infine Lorenzo Fioramonti ha parlato di Matteo Salvini. L’ex ministro dell’Interno non ha mai nascosto di essere decisamente contrario alle idee e agli obiettivi che si è prefissato il ministro pentastellato, ed è sotto gli occhi di tutti che in questa fase gode del seguito di gran parte degli italiani, poiché dai sondaggi politici risulta ormai da tempo che la Lega, in caso di elezioni, sarebbe il primo partito con il 30% circa dei consensi, davanti anche al Movimento 5 Stelle.
Il titolare del MIUR ha affermato che l’attuale Governo M5S-PD potrà andare avanti a lungo «solo se sarà coraggioso», quindi ha fatto riferimento a Salvini. Ha chiarito che uno dei suoi propositi è quello di rappresentare al meglio quella parte dell’elettorato che si oppone all’ex vicepremier leghista, aggiungendo che non bisogna avere alcun timore di contestare alcune esternazioni del leader del Carroccio: «Perché è per questo che esistiamo».