La Sampdoria dà spettacolo al Ferraris, con una prestazione eccellente dal punto di vista fisico, tecnico e mentale.
Una vittoria preparata nei minimi dettagli, cercata attraverso la manovra e voluta grazie alla cattiveria e al fuoco interiore di ogni singolo giocatore in campo.
Pressing asfissiante, copertura degli spazi, in fase offensiva e difensiva, corroborata da tanta sostanza nelle scelte dei passaggi, con l’intento di non regalare mai il pallone gratuitamente all’avversario che, nonostante un buon inizio ed una prestazione tutto sommato consona all’impegno, ha dovuto inchinarsi alla manifesta superiorità tattica del tecnico sampdoriano.
Praet, Torreira, Zapata, per citarne alcuni di ogni singolo reparto, hanno saputo interpretare nel migliore dei modi il piano tattico del proprio allenatore, riducendo quasi sempre gli spazi ai centrocampisti del Milan, impedendo un possesso palla scorrevole e favorevole alle geometrie di Biglia, Kessie e Suso.
Gaston Ramirez, resuscitato dopo un lungo letargo calcistico, ha permesso alla squadra doriana di trovare sempre l’appoggio necessario per stressare fisicamente i dirimpettai rossoneri, costantemente in difficoltà e mai in grado di imporsi nettamente sul piano del palleggio.
Al contributo del centrocampo si è poi aggiunta la buona leva degli esterni Bereszynski e Strinic, decisamente in grande spolvero ed autori di una gara ricca di corsa e proposizione in attacco.
Un sostegno che per il reparto di mezzo è stata una manna dal cielo, che ha abbinato quantità e qualità nella costruzione del gioco, dimostrando la notevole importanza del lavoro di Giampaolo, mentore e uomo chiave della nuova Sampdoria 2017-2018.
Una squadra che in casa, almeno, può davvero battere chiunque e, col tempo, iniziare a pensare di potersi ripetere anche fuori, impensierendo chi in estate ha creduto ad un crollo verticale ed oggi si è ritrovato praticamente sconfitto e steso: in orizzontale.
