Calcio, Milan: dalle “cose formali” a quelle sostanziali

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Prima il Crotone e poi il Cagliari non sono stati sufficienti per evidenziare le prime crepe nell’architrave tattica del Milan, sconfitto pesantemente all’Olimpico da una Lazio che si è confermata squadra quadrata, con idee chiare e senza fronzoli.

Montella, da parte sua, ci ha messo del suo, schierando contemporaneamente Montolivo, l’ex Biglia (insieme a Kessie) nel territorio preferito dagli uomini di Inzaghi: il centrocampo.

E lì, Parolo, Luis Alberto e Milinkovic-Savic hanno fatto vedere, come già era capitato in finale di supercoppa con la Juve, di essere allo stesso livello dei migliori club in Italia.

E se la Juve, quel 13 agosto l’ha capito dopo una partita persa, poi recuperata e infine prepotentemente vinta con la rete di Murgia in pieno recupero, stavolta, contro la brutta figura della squadra che tutti immaginavano fosse fino ad oggi, Inzaghi e i suoi, l’hanno messo in chiaro dopo appena un quarto d’ora, scompigliando il credo tattico del tecnico campano e le virtù riconosciute ai suoi calciatori.

Immobile, autore di una tripletta meravigliosa, è stato solo il terminale di una formazione che ha voluto la vittoria e l’ha ottenuta senza mezzi termini.

Le cose formali son servite per costruire un organico all’altezza delle competizioni che i rossoneri affronteranno durante la stagione; quelle sostanziali stanno manifestando tanti dubbi sulla maturità dell’allenatore per l’allestimento della vetrina dei giocatori a disposizione.

Un peccato veniale che non può essere facilmente tollerato in questo particolare campionato, perché la musica è cambiata e gli interpreti sono tutti andati a ripetizione, per presentarsi nelle migliori condizioni all’appuntamento.

La Juve vince comunque, l’Inter pure, favorita anche da un calendario alla portata dopo i successi con i viola di Pioli e la Roma guidata da Di Francesco e il Napoli è considerata la principale candidata (assieme ai bianconeri) per la vittoria finale.

Le firme sui contratti milionari stipulati con gli undici giocatori inseriti in rosa hanno caratterizzato la riscossa del club, ma quella per la qualificazione in Champions League è ancora più importante, perché il tempo dei video di presentazione sui social network è terminato: ora tutti, indistintamente, attendono quelli delle vittorie in campo.