giovedì, Marzo 28, 2024

Calcio, la Spal difende il suo campo: Milik intervento lampo

“Ma stai tranquillo, tornerai un’altra volta forte”, sono le parole del professor Mariani a Milik subito prima di operarlo; dolci, come un padre che prova a rasserenare il figlio e il luminare, nella sua carriera ne ha adottati tantissimi.

Arkadiusz, nome dell’attaccante partenopeo, è l’ultimo di una lunga serie che in carriera hanno lesionato gravemente il legamento crociato anteriore, finendo poi direttamente a Villa Stuart, per essere immediatamente operati.

L’infortunio è serio e le condizioni, stavolta, sono peggiori del primo intervento, ma la fiducia di rivederlo in campo è tanta e carica di aspettative.

La riabilitazione del primo periodo sarà quella più importante, durante la quale ogni fase dovrà consentire di evitare errori di valutazione. favorendo la corretta ricostruzione del legamento.

A Ferrara Sarri ha condannato il terreno di gioco, ritenuto non all’altezza degli standard di serie A, correlandolo al trauma senza mezzi termini.

E, per tale motivo, Andrea Gazzoli, direttore generale dei ferraresi, ha inteso tutelare la posizione del club, precisando la regolarità del proprio terreno.

Al quotidiano Il Mattino il dirigente ha dichiarato: “il campo magari non era il migliore del mondo, ma neanche uno su cui non si poteva giocare. Sgombro da ogni equivoco che l’infortunio di Milik, al quale facciamo il nostro in bocca al lupo, sia derivante dalle condizioni del campo. Devo precisare che non metteremmo mai a repentaglio le condizioni dei nostri giocatori e di quelli delle squadre che vengono a giocare a Ferrara. Ci teniamo al manto erboso e ne abbiamo fatto uno nuovo, ci lavoriamo come tutte le società per migliorarlo. Non sarà il migliore della Serie A, ma sicuramente non è uno dove non si può giocare. Anzi, dopo le prime due partite contro Udinese e Cagliari abbiamo ricevuto i complimenti dalle due società”.

Una tesi scontata, ma che lascia più di qualche dubbio sulla veridicità delle affermazioni rilasciate, perché le immagini del trauma distorsivo valgono più di mille parole.

Il terreno è apparso decisamente irregolare e questo è un dato inoppugnabile; purtroppo non è l’unico e non è l’ultimo, poiché in serie A, come in tutte le leghe, ci sono società costrette a gestire situazioni simili.

Problema, quello dei campi, che passa in cavalleria rispetto alle esigenze di bilancio o agli accordi televisivi, per i quali gli interessi sono concreti e difesi con le unghie da tutti i dirigenti.

Le parole di Gazzoli volano via, la rottura del legamento crociato dell’attaccante polacco, rimane per sempre e potrebbe condizionare la sua carriera.

E se per il dirigente, l’infortunio è avvenuto per colpa del destino, prima o poi, proprio quello, potrebbe riservare qualche spiacevole conferma ai propri tesserati.

Forse, in quell’occasione, cambierà idea e campo da gioco.

 

 

 

 

 

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