Più ci si avvicina in piazza dei miracoli, più si complica il cammino e la Juve non può certo permetterselo al tramonto di una stagione che può diventare miracolosa per gli obiettivi da raggiungere.
La partita di Roma l’ha chiarito definitivamente, perché lo scudetto è chiaramente quello più a portata di mano, ma in settimana c’è già il primo degli appuntamenti fissati: la finale di Coppa Italia contro una Lazio agguerrita e consapevole dei propri mezzi, che dopo la collezione di sconfitte rimediate contro i bianconeri potrebbe cambiare il corso degli eventi, vendicandole in parte soffiando uno dei trofei per comporre il famigerato triplete.
La squadra di Allegri nelle ultime uscite ha subito goal quasi sempre e pur considerando il valore degli avversari, Napoli, Atalanta, Roma, Monaco, quest’inversione di tendenza non deve giustificare un calo di attenzione che può minare le certezze acquisite dopo anni di dominio incontrastato.
All’Olimpico il tecnico livornese ha dovuto fare a meno di Khedira a centrocampo e della coppia Barzagli-Bonucci in difesa, con Dani Alves entrato solo nella parte finale del match insieme a Dybala, che ha sostituito uno Sturaro sicuramente voglioso, ma non al livello migliori in circolazione.
Un sistema che ha sacrificato come al solito il povero Mandzukic, che tra l’altro, nel finale, ha anche accusato una botta alla schiena non particolarmente preoccupante, alimentando però qualche dubbio sulla tenuta fisica per le prossime gare.
Se a tutto ciò consideriamo che anche Marchisio non è al meglio con qualche affaticamento muscolare inevitabile, dopo un anno trascorso a rimettersi in gioco, le preoccupazioni ci sono e non sono neanche troppo velate.
L’allenatore, intervistato subito dopo, ha tranquillizzato l’ambiente motivando la sconfitta per il calo avuto nel secondo tempo e ha poi aggiunto che in questo momento non bisogna caricare la squadra di tensioni, dovendo giocare in breve tempo partite molto più importanti.
Ha ragione da vendere il mister, ma se nel secondo tempo la squadra ha iniziato a fermarsi, sarebbe meglio convincersi che non c’è tempo per farlo, perché all’Olimpico la prima partita è costata una multa e la prossima equivarrebbe ad una rimozione coatta.