L’uscita di scena del Napoli e della Fiorentina ha lasciato l’amaro in bocca, suggellando speranze ed ambizioni coltivate gradualmente durante la stagione.
Però, a sconsacrarne la benedizione, sono bastate le solite distrazioni già evidenziate in campionato, che hanno cancellato quel credito guadagnato con il gioco e alcune prestazioni di ottimo livello.
Non è tutto perduto, perché assieme ad esse sono rimaste ancora in gioco le altre due rappresentanti, forse più forti e dalle quali è attesa una prova di grande valore per compensare la delusione accumulata in queste settimane.
Se da una parte la Juventus si è imposta nella partita di andata con il Porto, dall’altra, la Roma, è chiamata a recuperare lo svantaggio iniziale di due reti.
Infatti, se Allegri ha solo il compito di gestire al meglio la gara interna, a Trigoria, il dito, è stato puntato sull’allenatore, per le scelte dei calciatori che hanno giocato nelle ultime uscite e per una condizione fisica non del tutto rassicurante.
La qualità degli avversari, però, non può e non deve certamente preoccupare eccessivamente chi scenderà in campo, perché i presupposti per il passaggio del turno ci sono eccome. I francesi non solo sono ampiamente alla portata, ma fuori casa non godono di uno score particolarmente preoccupante.
Questo è un appello al quale queste squadre non possono mancare; la Roma, soprattutto, ha già assaporato una delusione cocente con il preliminare di Champions League e ora è chiamata ad una prova di carattere che spazzi via ogni critica e qualche dubbio sulle reali potenzialità del club.
Sono mesi che usiamo pesi e contrappesi per valutare i due allenatori e i calciatori che allenano; parliamo di moduli, parliamo di uomini, parliamo di caratteristiche, parliamo di qualità tecniche, di tifosi, di stadio e tante belle cose.
Bene dunque, ora però vediamone i risultati.