venerdì, Marzo 29, 2024

Calcio, Inter e Icardi: Mauro cuor di leone…

Un lampo di genio ha suggerito ad Icardi di recarsi dal suo tatuatore di fiducia per farsi riprodurre l’immagine di un grande leone con due cuccioli; a fianco, i nomi delle sue creature in mezzo ad altre figure esoteriche di scarsa individuazione.

Qualcuno giura che al prossimo goal potrebbe tornare a togliersi la maglietta; gesto che opportunamente non fa da molto tempo e che gli permetterebbe di cogliere al volo l’occasione per mostrare a tutti il nuovo look sotto pelle tracciato per lui.

Ma se è vero che in molti non vedono l’ora, tanti altri, come una mia amica altoatesina ad esempio, attualmente con qualche momentaneo problema oculistico, non potranno assistere alla scena, perché impegnati, purtroppo, a curare altri lampi che impediscono una vista oculata di cose molto più importanti.

Gesti goliardici che sanno di leggerezza per carità, in un’atmosfera a dir poco pesante e piuttosto nebulosa dalle parti di Appiano Gentile, dove mister Pioli non trova la quadra per tornare a vincere e la squadra ha staccato la spina in previsione di una nuova stagione che riparta con presupposti decisamente diversi.

La somma di tutto ciò fa si che ora Icardi, capitano dell’Inter, trovi anche il gusto di farsi fotografare per gesti che interessano poco all’ambiente interista e zero spaccato a tutti gli altri, con la convinzione che azioni così simpatiche raccolgano sorrisi nonostante lo scempio in campo nel finale di campionato.

Tra la metà del 1100 e gli inizi del 1200 in Inghilterra è nato un Re di nome Riccardo, chiamato cuor di leone per la sua cavalleria, il coraggio ed una violenza efferata per le crociate fortemente volute in quei territori.

Alto, corpulento, dall’incarnato pallido, con un volto leonino segnato dalla fatica, è sempre stato incorniciato da una criniera di capelli tra il rosso e il biondo e occhi azzurri molto espressivi ed era solito sfoggiare vesti eleganti con guanti ricamati in ogni occasione.

Mauro, a soli ventiquattro anni, farebbe meglio a leggerne le gesta; non per ripercorrere le guerre massacranti che lo annoverano, ma per capire che un leone in gabbia va liberato nel campo di battaglia e non nello studio di un artista.

Solo così, forse, anche i suoi compagni, torneranno a lottare veramente per lui e soprattutto per l’Inter.

 

Related Articles

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Stay Connected

0FansLike
0FollowersFollow
0SubscribersSubscribe
- Advertisement -spot_img

Latest Articles