sabato, Aprile 20, 2024

Calcio, derby Inter Milan: luce a San Siro…

Un bel pò di anni fa Roberto Vecchioni cantava con orgoglio il suo capolavoro “Luci a San Siro”; oggi, invece, i riflettori erano puntati in Cina, a Nanchino e in tutti gli altri continenti collegati con Milano, per assistere alla prima stracittadina in salsa Tahina e Teriyaki.

Alla scala del calcio luce, tanta luce, ha accolto l’ingresso delle due squadre in campo, capaci di pestarsi per novanta minuti senza superarsi, mostrando per l’ennesima volta in stagione di non meritare più del sesto, settimo posto in classifica.

Un abisso tecnico che da anni non contraddistingueva le due formazioni, inabili a competere a certi livelli, che dovranno lavorare molto in estate per risistemare la rosa e l’immagine che le accompagnano attualmente.

Al di là del solito spettacolo sugli spalti, regalato dalle meravigliose coreografie delle curve e dalla passione infinita di migliaia di tifosi accorsi come sempre allo stadio, non è l’orario o un pallido sole che aleggiava su Milano a far scorrere lacrime ai settantacinquemila spettatori, ma la presa di coscienza che per raggiungere i primi posti nel torneo serviranno interventi milionari, che certamente ora sono alla portata, pur non senza tortuose trattative che i dirigenti di Inter e Milan saranno chiamati ad intavolare.

Perché considerando anche le possibilità finanziarie dei club, i calciatori che proveranno ad acquistare, saranno comunque condizionati da una potenziale assenza dalle competizioni internazionali, che non favorirà certamente il loro trasferimento su qualunque sponda del Naviglio.

Ecco perché servirà qualche altro derby a mezzdì, per dirla in Milanese, ad arricchire sostanzialmente le casse delle due società, prima di convincerli a puntare ciecamente nei progetti di entrambe.

Dopo, forse, più di qualcuno tornerà a credere nuovamente nella bontà dei valori tecnici, riversandosi con maggior frequenza allo stadio, non solo in occasione delle partite di cartello, ma tutto l’anno, tornando a sbandierare con orgoglio la propria fede calcistica, dimenticando totalmente che una volta le partite più importanti si giocavano dopo cena, alle 20.45, mentre ora prima del pranzo, alle 12.30: praticamente un cambiamento radicale che, per dirla tutta, sarà come passare dal giorno alla notte, dalla notte al giorno…

 

 

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