Calcio, Conte parla del futuro al Chelsea: uomo avvisato mezzo salvato

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Tanto fiato per nulla. Antonio Conte è uscito allo scoperto ancora prima che si concludesse l’intera stagione dei blues, che domani sera, alle 18.30 si giocheranno la finale di FA Cup contro l’Arsenal di Arsen Wenger.

Doveva essere la partita spartiacque per il futuro del tecnico salentino e invece sarà l’inizio di una nuova avventura inglese alla guida del Chelsea.

Una squadra che sarà migliorata con inserimenti di assoluto livello, così come ha fatto trapelare durante un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, chiarendo le strategie adottate dalla società l’anno prossimo.

La famiglia, che avrebbe rappresentato il limite più grande sulla decisione di permanere in Inghilterra, si trasferirà con lui, sostenendolo nel progetto che lo impegnerà per tutta la durata del contratto, salvo altri rinnovi che prolungherebbero il suo incarico al Chelsea.

Evidentemente, e in un certo senso ovviamente, la cavalcata che ha permesso di conquistare la Premier, ha convinto Abramovich e la società a puntare dritto sull’attuale allenatore, credendo che gli interventi di mercato possano determinare risultati altrettanto soddisfacenti in Champions League, dove la competizione sarà agguerrita, ma con un nuovo abito, potrebbe regalare emozioni più forti del ritorno alla vittoria in Premier.

“Col Chelsea stiamo progettando il futuro, con la Champions dobbiamo aumentare la rosa in quantità e qualità. Ho ancora due anni di contratto, c’è condivisione di idee e progetto”. “L’anno prossimo la famiglia si trasferisce a Londra”. Stiamo progettando il futuro”.

Parole inequivocabili che troncano ogni discorso legato ad altre destinazioni, soprattutto italiane (Inter su tutte), chiarendo una volta per tutte le intenzioni di un uomo che vuol provare a superarsi laddove fino ad oggi non è riuscito con la Juventus.

La Champions League deve averlo stuzzicato molto di più della sfida che avrebbe affrontato dirigendo i nerazzurri nel campionato italiano; e se è vero che battere la Juve sarebbe stata una missione impossibile, puntare la competizione continentale lo sarà ancora di più.

Certo, vincere, per lui, è l’unica cosa che conta, ma ripetersi è proprio un’impresa unica.