venerdì, Marzo 29, 2024

Burkina Faso: scoperta fossa comune con 180 corpi

Nel nord del Burkina Faso, secondo quanto riferito dall’organizzazione non governativa human Right Watch, sarebbe stata scoperta una fossa comune con almeno 180 corpi

Sarebbero almeno 180 i corpi rinvenuti in una fossa comune nei pressi della città di Djibo, nel nord del Burkina Faso. A sostenerlo è Corinne Dufka, direttrice di Human Right Watch per l’Africa occidentale. La rappresentante della ong, rammaricandosi per il tragico ritrovamento ha aggiunto che <<Le prove disponibili indicano che le forze di sicurezza (del Burkina Faso, ndr) sono state coinvolte in esecuzioni extragiudiziali di massa>>, spronando il governo burkinabé a fare piena luce sull’accaduto e a trovare i responsabili. Human Right Watch ha inoltre sollecitato l’apertura di un’inchiesta internazionale al fine di sensibilizzare le istituzioni mondiali sulla situazione delBurkina.

La fossa comune di Djibo

In un rapporto sulla situazione dei diritti umani in Burkina Faso pubblicato lo scorso 8 luglio, Human Right Watch spiega che i corpi ritrovati nella fossa comune di Djibo, apparterrebbero a civili uccisi tra la fine del 2019 e il giugno 2020. Secondo alcuni testimoni locali, citati dall’agenzia Reuters molti dei cadaveri rinvenuti a Djibo sarebbero stati ritrovati bendati e con le mani legate, uccisi da colpi di pistola alla testa.

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Human Right Watch sottolinea inoltre che << I morti erano tutti uomini appartenenti alle etnie Fulani e Peul, residenti nel nord del Burkina e che spesso vengono ritenuti miliziani Jihadisti dalle autorità burkinabé>>.

Militari del Burkina Faso controllano il territorio

La fossa comune ritrovata nei pressi di Djibo, che si trova a circa 200 chilometri a nord della capitale Ouagadougou, è situata in una zona di quotidiani scontri tra le forze governative e i miliaziani di organizzazioni terroristiche islamiche che, con base in Mali, ormai da anni compiono azioni terroristiche in territorio burkinabé.

Burkina Faso: una situazione drammatica

Nel giugno 2019, Human Right Watch aveva già denunciato i conflitti che attanagliano l’ex colonia francese. Intervenendo alla quarantunesima sessione del consiglio dei diritti umani dell’Onu, che si è tenuta a Ginevra il 24 giugno 2019 , la Ong aveva denunciato che <<Le esecuzioni di civili da parte dei gruppi armati islamisti, delle forze di sicurezza e delle milizie filo-governative, hanno provocato numerosi sfollamenti e hanno aumentato le tensioni etniche. A partire dal 2017 abbiamo documentato l’omicidio di 407 civili da parte delle milizie islamiche. Questi gruppi di estremisti islamici hanno attaccato chiese, moschee, convogli umanitari e vari luoghi di aggregazione>>.

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Amnesty International, intervenendo sull’attuale situazione del Burkina Faso, ha accusato i gruppi militari e paramilitari sostenuti dal governo di aver commesso numerose stragi di civili, in particolare nell’area di Djibo.

Una situazione molto delicata quella del Burkina Faso, che negli ultimi anni ha subito numerosi attacchi da parte di miliziani Jihadisti provenienti dal vicino Mali. Le aree più colpite dal terrorismo islamista sono la zona di Djibo, nel nord del paese e la parte orientale. Negli ultimi cinque anni i miliziani islamici hanno causato, nel solo nord del Burkina, più di quattrocento morti e quasi un milione di sfollati.

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