Una vita tra mistica e politica in esilio per il leader tibetano che è anche icona globale.
Taglia il traguardo degli 84 anni Tenzin Gyatso, il Dalai Lama, massima autorità spirituale del popolo tibetano e icona globale che continua ad affascinare trasversalmente milioni di persone in tutto il mondo.
Lo dimostra anche la fittissima agenda di impegni e appuntamenti di rappresentanza che ha visto il leader spirituale, in occasione delle celebrazioni per l’84esimo compleanno.
Una storia unica, che parte in un piccolo villaggio tibetano nel 1935 e che proviamo a ricapitolare, nelle tappe fondamentali, in cinque punti:
1. Le origini
Nato da una famiglia rurale il 6 luglio 1935, nella piccola località di Taktser, nel nord est del Tibet, viene riconosciuto come la reincarnazione del precedente, tredicesimo, Lama, Thubten Gyatso a soli due anni. Alla nascita il Dalai Lama si chiamava Lhamo Dhondup.
2. La formazione
La sua educazione monastica parte all’età di sei anni, e annovera lo studio di materia come arte e cultura tibetana, sanscrito, medicina, logica e filosofia buddista. A 23 anni viene insignito del Geshe Lharampa degree, ovvero l’equivalente di un dottorato in filosofia del buddismo, conseguito al Jokhang Temple di Lhasa durante il tradizionale Monlam Prayer Festival.
3. L’esilio
Arriva nel 1959, dopo il precipitare dei rapporti con il governo cinese, seguiti da una brutale soppressione della sollevazione tibetana contro il paese di Mao. Il coinvolgimento del Dalai Lama nell’assunzione dei pieni poteri dopo l’invasione cinese del Tibet risaliva al 1950. Dal 1960 vive a Dharamsala, in India, che è anche la sede delle istituzioni tibetane in esilio.
4. L’impegno politico e il ritiro
Nel 2011 il Dalai Lama ha messo fine a una secolare tradizione che vedeva nella sua figura un leader spirituale ma anche capo politico-temporale del Tibet, trasferendo i poteri temporali a un leader democraticamente eletto, dopo aver richiesto di essere sollevato dal suo ruolo con una lettera all’assemblea dei deputati del popolo tibetano, ovvero al Parlamento in esilio. Il suo impegno ha visto uno sforzo, negli anni successivi all’esilio, per un processo di riforma in ottica democratica ma anche la proposta di un piano di pace per il Tibet presentato in cinque punti nel 1987 nel suo discorso al Congresso a Washington e successivamente nel 1988 al Parlamento Europeo, con una proposta di un governo autonomo per le province del Paese ma con la guida di Pechino sugli esteri e la difesa.
5. Il Nobel
Il Premio Nobel per la pace è stato assegnato al Dalai Lama nel 1989, per il suo contributo alla liberazione del Tibet attraverso la lotta non violenta.
Sono numerosi i riconoscimenti che il Dalai Lama ha ricevuto nel corso di un percorso che lo ha visto visitare tutti i continenti e ricevere oltre 150 riconoscimenti, tra cui la medaglia d’oro del Congresso Usa.
6 Laurea in honoris
Riconoscimento honoris causa in psicologia, standing ovation
Mi hanno dato il Nobel per la pace e tante lauree magistrali ma io sono uno come voi, un essere umano come gli altri 7 miliardi di esseri umani che cerca di dare il proprio piccolo contributo per costruire un mondo migliore”.