giovedì, Marzo 28, 2024

Buon compleanno a Fernando Pessoa, il poeta uno e molteplice

Dice Fernando Pessoa:

Se dopo la mia morte volessero scrivere la mia biografia, non c’è niente di più semplice. Ci sono due sole date — quella della mia nascita e quella della mia morte. Tutti i giorni fra l’una e l’altra sono i miei.

Ebbene, oggi ricorre l’anniversario della prima.

La biografia

Fernando Pessoa nasce il 13 giugno 1888 a Lisbona. Il padre è funzionario pubblico del Ministero della Giustizia e critico musicale, la madre viene dalle Azzorre.

L’infanzia e l’adolescenza di Pessoa sono caratterizzate da eventi che lasciano un segno profondo nella sua personalità. Gli viene presto a mancare la figura paterna, stroncata dalla tubercolosi a soli 43 anni. La vedova Pessoa è costretta a vendere parte dell’arredamento e a trasferirsi con i figli — il più piccolo, Jorge non arriva a compiere un anno di vita — in una casa più dimessa.

In una lettera datata 13 gennaio 1935, indirizzata a Adolfo Casais Monteiro, Fernando rivela che proprio in questa circostanza ha inventato il primo pseudonimo, Chevalier de Pas.

Il talento letterario di Pessoa è assai precoce — inizia a scrivere a sette anni — e si manifesta in pieno in seguito alle nozze della madre con il console portoghese a Durban, in Sudafrica, dove Fernando si stabilisce. Il nuovo assetto familiare offre al giovane, emarginato dal patrigno e dai fratelli che la madre ha avuto con quest’ultimo, la possibilità di isolarsi e dedicarsi a momenti di intensa riflessione.

La formazione

A Durban riceve un’educazione di tipo britannico e apprende l’inglese, tanto che in questa lingua è scritta la sua prima produzione. Studia i grandi classici d’Albione (Shakespeare, Milton, i Romantici) e degli Stati Uniti, in primis Poe.

Nel 1899 entra nella Durban High School dove resta tre anni ed eccelle nelle varie discipline. Nel 1901 è promosso con distinzione nel primo esame della Cape School High Examination e scrive le prime poesie in inglese.

Torna in Portogallo con la famiglia per una vacanza e vi resta quando i congiunti rientrano a Durban. In seguito fa ritorno in Africa da solo; si iscrive alla Commercial School alternando le ore notturne di studio a quelle diurne in cui si occupa di discipline umanistiche. Nel 1903, all’Università del Capo di Buona Speranza riceve il Queen Victoria Memorial Prize per aver ottenuto il voto più alto nel saggio stilistico di inglese. In questi anni è fervida la produzione, poetica e prosastica, in lingua britannica. Torna definitivamente a Lisbona nel 1905. Nel 1906 si immatricola nel corso superiore di Lettere all’Università di Lisbona ma abbandona gli studi senza nemmeno finire il primo anno. In questo periodo entra in contatto con i grandi nomi della letteratura portoghese. Comincia a dedicarsi alla traduzione di corrispondenza commerciale, lavoro che eserciterà per tutta la vita.

Pessoa muore il 30 novembre 1935 in seguito a una crisi epatica dovuta a cirrosi.

L’opera e la poetica

Tutta la vita di Pessoa è consacrata a creare, e davvero crea altre vite attraverso i numerosi eteronimi, che rappresentano l’eccellenza della sua creazione. Mentre lo pseudonimo è un nome fittizio, l’eteronimo individua una personalità poetica a tutto tondo, identità che vive di vita propria attraverso la personale attività artistica che è altra rispetto a quella del loro “inventore”. Gli eteronimi più noti sono Álvaro de Campos, Alberto Caeiro e Ricardo Reis, che Saramago renderà protagonista del suo romanzo L’anno della morte di Ricardo Reis. Un quarto eteronimo non meno importante è Bernardo Soares, autore del Libro dell’inquietudine.

Gli eteronimi offrono a Pessoa lo spunto per riflettere sul rapporto che intercorre tra verità, esistenza e identità. Singolare a questo proposito è Pessoa Ortonimo, che reca in parte il nome dell’autore e incarna ciò che resta di quest’ultimo una volta spogliato degli eteronimi e quindi della complessità interiore che essi gli conferivano.

E cosa resta di Pessoa? La ricerca spirituale della propria dimensione. Forse è proprio questa ricerca incessante che spinge Pessoa a interessarsi di occultismo e misticismo, non senza contatti con la Massoneria e i Rosacroce. L’opera principale di Ortonimo è Mensagem, una raccolta di poemi sui connazionali storici illustri, che è anche l’unica in lingua portoghese pubblicata in vita. Pessoa Ortonimo è considerato simbolista per l’evanescenza, l’insoddisfazione e l’innovazione sperimentata nei modi con cui costruisce il discorso poetico.

Pessoa si preoccupa dell’intelletto dell’uomo, al punto di dire che tutta la sua vita è stata votata alla divulgazione della lingua portoghese.

Personalità complessa ed enigmatica, uno e molteplice, Fernando Pessoa viene definito dal critico statunitense Harold Bloom come il poeta più rappresentativo del XX secolo insieme a Pablo Neruda.

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