sabato, Aprile 20, 2024

Bullismo e Cyberbullismo a scuola, il 7 febbraio si celebra la II Giornata Nazionale

 

“Gli atti di bullismo e cyberbullismo si configurano sempre più come l’espressione della scarsa tolleranza e della non accettazione verso chi è diverso per etnia, per religione, per caratteristiche psico – fisiche, per genere, per identità di genere, per orientamento sessuale eper particolari realtà familiari: vittime del bullismo sono sempre più spesso, infatti, adolescenti su cui gravano stereotipi che scaturiscono da principi discriminatori”.

MIUR, Linee di orientamento per azioni di prevenzione e di contrasto al bullismo e al cyberbullismo

Parolacce, insulti, gesti offensivi. E poi ancora messaggi denigratori, prese in giro sui social network e molto altro ancora. Il novero dei comportamenti che rientrano nella categoria del bullismo e del cyberbullismo non si ferma certo qui perchè la pericolosità del fenomeno è proprio nella varietà dei comportamenti aggressivi e lesivi sia della sfera fisica che psicologica della vittima o delle vittime.

Il bullismo consiste in una serie ripetuta e abituale di comportamenti nei confronti di soggetti che non riescono a difendersi. Le vittime bullizzate subiscono comportamenti offensivi intenzionali e persistenti nel tempo.

E poi dall’altra parte ci sono i bulli  che compiono i comportamenti violenti deliberatamente offendendo, deridendo per l’aspetto fisico, diffamando, compiendo vere e proprie aggressioni fisiche.

La cronaca ci restituisce molti casi di bullismo saliti alla ribalta nazionale anche per i risvolti molto tragici: a Cefalù un dodicenne si getta addosso del liquido infiammabile e i Carabinieri indagano perchè potrebbe essere vittima di bullismo; in provincia di Lecce, costringono un minorenne a compiere gesti di autoerotismo per filmarlo e divulgare via Whatsapp ai coetanei. Ma i casi sono molti altri e non c’è giorno che la cronaca non registri violenze tali e la denuncia che arriva solamente dopo molto tempo e molti soprusi, per la paura e  la mancanza di coraggio. E poi ancora ci sono i tre bulli di Putignano che presero a schiaffi il preside e a Torino il processo contro i due bulli che perseguitavano un compagno di scuola costringendolo a mangiare escrementi e andare con le prostitute per dimostrare la sua virilità.

bullismo

Ciò che accomuna i molti e sempre più frequenti casi di bullismo è la relazione tra bullo e vittima che è sproporzionata e asimmetrica: il bullo prevarica una vittima debole che di solito è anche più giovane d’età. La vittima subisce e non riesce a difendersi, è sottomessa e non reagisce ai torti e alle violenze subite. Il bullo è dominante, ha una personalità impulsiva ed è restio all’osservazione delle regole. A volte il bullo dominante si circonda di bulli gregari, figure di secondo piano, ma pronte a eseguire gli ordini del capo. E poi attorno alle vittime e ai bulli ci sono gli “spettatori”: il resto della classe, della squadra, il gruppo che assiste, conosce ma non interviene per indifferenza. In altri casi il gruppo di spettatori si schiera a favore della vittima o addirittura sostiene il bullo peggiorando la situazione.

La manifestazione in rete del bullismo, prende il nome di cyberbullismo. Grazie ai molti dispositivi tecnologici di cui gli stessi adolescenti fanno uso (smartphone, tablet, computer) il bullo può colpire in ogni momento della giornata della vittima. Messaggi, immagini e video possono arrivare a tutte le ore. Mentre gli atti di bullismo rimangono nella dimensione scolastica della classe, i comportamenti persecutori di cyberbullismo possono coinvolgere un numero praticamente illimitato di persone grazie alla possibilità di diffusione in rete.

Nel 2017 è intervenuta la legge n. 71 del 29.05.17 recante “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del Cyberbullismo” e che rappresenta il primo provvedimento normativo europeo specifico per il fenomeno del cyberbullismo. La legge definisce il cyberbullismo come “qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d’identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni, realizzata per via telematica, nonché la diffusione di contenuti online aventi ad oggetto anche uno o più componenti della famiglia del minore il cui scopo intenzionale e predominante sia quello di isolare un minore o un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso o la loro messa in ridicolo” .

Prima dell’intervento ex legge n.71, il cyberbullismo era considerato come aggravante di reati commessi contro i minori. Con la legge 71, il responsabile di atti di cyberbullismo è colui che usa la forza per intimorire o danneggiare, in modo continuativo, un altro soggetto più debole, avvalendosi delle TIC (Tecnologie per l’Informazione e la Comunicazione). Messaggi violenti o volgari, atteggiamenti persecutori e denigratori, esclusione volontaria di un soggetto da una lista di amici (molto frequente tra i gruppi Whatsapp) sono tutte fattispecie di cyberbullismo.

La legge mette in evidenza un approccio educativo ancorché repressivo: infatti parla della necessità di contrastare il fenomeno “in tutte le sue manifestazioni”, con particolare riguardo al mettere in campo azioni a carattere preventivo. Insomma una vera e propria strategia educativa nei confronti dei minori coinvolti, orientata ad arginare i comportamenti a rischio,a tutelare la vittima ed evitare che determinati comportamenti possano essere ancora messi in atto.

Nel 2017 il 7 febbraio è stata celebrata la Giornata mondiale per la sicurezza in Rete istituita e promossa dalla Commissione Europea con lo slogan “Be the change: unite for a better internet”. In concomitanza con il Safer Internet Day si è anche tenuta la prima Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo a scuola dal titolo “Un Nodo Blu – le scuole unite contro il bullismo”. Un’iniziativa lanciata dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca nell’ambito del Piano nazionale per la prevenzione del bullismo e del cyberbullismo a scuola.

Per quest’anno il 7 febbraio ci si appresta a celebrare la Seconda Giornata Nazionale contro il Bullismo. Nelle scuole italiane si organizzano diverse manifestazioni per sensibilizzare la comunità scolastica, per sollecitare riflessioni, per condividere le proprie esperienze, per riconoscere e contrastare il fenomeno con proiezione di filmati, video, giochi, incontri e seminari.

 

 

Mariagrazia De Castro
Mariagrazia De Castro
Laurea in Economia Ambientale, Ph.D. in Analisi dei Sistemi Economici e Sociali. Docente, autrice di saggi, libri, racconti. Articolista per il web. Mi piace scrivere di economia, ambiente, cultura, turismo e gastronomia.

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