Trentacinque. Questo il numero delle nazionalità coinvolte negli attentati terroristici di Barcellona e Cambrils giovedì e venerdì scorso.
Un’ecatomba di turisti.
Nella lista delle persone che, sulla Rambla, hanno perso la vita figurano tre turisti tedeschi, un cittadino belga e tre italiani. Ma il bilancio rimane provvisorio; 17 feriti sono in uno stato molto grave e la loro prognosi è ancora riservata. L’elenco completo delle nazionalità comprende anche paesi come Francia, Spagna, Olanda, Argentina, Venezuela, Australia, Ungheria, Perù, Irlanda, Grecia, Cuba, Macedonia, Cina, Romania, Algeria.
Ieri, in segno di cordoglio le bandiere che si trovano all’entrata del palazzo della commissione europea di Bruxelles erano a mezz’asta. A mezzogiorno, gli uffici hanno osservato un minuto di silenzio in memoria delle vittime.
Antonio Tajani ha dal canto suo offerto “pieno sostegno” alle autorità spagnole e ha assicurato che l’unione Europea è “unita per difendere la pace”.
Il presidente del consiglio europeo, Donald Tusk ha affermato che “tutta l’Europa è con Barcellona”.
“Le mie più profonde condoglianze alle famiglie e a chi era vicino alle vittime, a Mariano Rajoy e ai cittadini della Spagna” ha scritto Jean Claude Junker sul suo conto Twitter. Il presidente della comunità europea ha poi pubblicato una lettera dove ha tenuto a ringraziare le “persone eroiche che hanno reagito affrontando il pericolo per aiutare gli altri” e le “forze di sicurezza che stanno lavorando per tenere la popolazione al sicuro“.