giovedì, Marzo 28, 2024

La Cina impone restrizioni sulle ricerche scientifiche

La Cina ha imposto restrizioni sulla pubblicazione di ricerche scientifiche riguardanti l’origine del coronavirus. La direttiva arriva dal governo centrale cinese. In base alla nuova regola, tutte i documenti accademici riguardanti il virus, saranno soggette a un controllo preventivo prima di essere pubblicati. Dopo un esame più approfondito, gli studi saranno mandati in esame al governo centrale, e solo dopo la sua approvazione, potranno essere resi pubblici.

Il governo, ha imposto i controlli solo di recente, il fine è quello di limitare la narrazione dell’epidemia. A fine Gennaio, numerosi scienziati hanno pubblicato i loro studi sul Covid-19, sollevando dubbi sul reale conteggio dei casi da parte del governo Cinese. Questo fenomeno ha causato numerose polemiche sui social.

Un ricercatore cinese, che ha preferito rimanere anonimo, ha commentato la scelta del governo, sostenendo che le restrizioni stiano ostacolando importanti ricerche scientifiche. “Penso che sia uno sforzo coordinato del governo cinese per controllare la narrazione e dipingerla come se l’epidemia non fosse nata in Cina” ha affermato il ricercatore.

Controlli molto rigidi

Secondo la direttiva “i documenti accademici sull’origine del virus devono essere gestiti in modo rigoroso”. In primo luogo, i documenti devono essere mandati al dipartimento scientifico e tecnologico del Ministero dell’Istruzione, che quindi li inoltra a una task force del Consiglio di Stato, per un controllo. A quel punto, le università dovranno aspettare una risposta delle task force, solo allora potranno mandare i documenti alle riviste scientifiche.

Altri documenti riguardanti il coronavirus, saranno esaminati dai comitati accademici dell’università. Questa scelta dipende dalle tempistiche dello studio, e dal suo valore accademico.

Il 25 marzo, è stata una riunione della task force a stabilire le restrizioni. Il sito dell’Università Fudan di Shanghai, è stato il primo a rendere pubblico il documento. La CNN ha provato a contattare un membro del dipartimento scientifico e tecnologico del Ministero dell’Istruzione. L’uomo ha confermato di aver emesso quelle direttive ma ha inseguito aggiunto che non poteva dare ulteriori informazioni su un documento ” che non dovrebbe essere reso pubblico”. Il giorno dopo, il sito dell’Università Fudan è stato rimosso.

Anche la China University of Geoscienze, ha pubblicato un avviso sul controllo supplementare dei documenti accademici. Anche in questo caso, il sito è stato rimosso. I ricercatori sottolineano che sono sottoposti a restrizioni, solo gli studi riguardanti le origini del virus. Coloro che hanno eseguito altre ricerche sul virus, le hanno potute pubblicare senza problemi.

Le origini del virus

Alla fine di dicembre, Wuhan ha registrato i primi casi di coronavirus, tutti collegabili a un mercato del pesce. Gli scienziati di tutto il mondo hanno affermato che il virus proviene dai pipistrelli, ed è arrivato all’uomo tramite un ospite intermedio. Tuttavia, alcuni social cinesi e perfino il governo, pare che abbiano fatto partire una campagna per mettere in discussione l’origine del coronavirus.

Funzionari cinesi e media statali, continuano a evidenziare che non si sia raggiunta alcuna conclusione sull’effettiva origine del virus. Alcuni scienziati cinesi hanno affermato che il virus sia stato portato dall’America alla Cina.

Yanzhong Huang, un membro per la salute globale del Council on Foreign Relations, ha raccontato che la nascita della nuova epidemia, sia stato un argomento politicamente delicato in Cina. Ha poi aggiunto: ” Non sorprende che il governo cerchi di controllare la ricerca scientifica, in modo che i risultati non mettano in discussione la loro narrazione sull’origine del virus e la risposta del governo alla crisi”.

La ricerca scientifica è indipendente ?

Il professor Huang ha poi spiegato che questi comportamenti potrebbero avere l’effetto contrario. Quando un governo impone restrizioni sulle ricerche scientifiche, fa aumentare i dubbi di chi già li accusava di disinformazione. Gli argomenti riguardanti il coronavirus, dovevano già passare attraverso alcuni controlli. Il direttore editoriale della rivista Chinese Journal of Epidemiology, Wang Lan, ha raccontato che tutti gli articoli riguardanti il virus devono passare attraverso un processo di approvazione per “argomenti importanti”.

Un altro ricercatore, che ha chiesto l’anonimato, ha affermato che in base alle ultime restrizioni, la ricerca che contraddiceva la narrazione ufficiale di Pechino, potrebbe non essere mai pubblicata. ” Penso che sia importante, che la comunità scientifica internazionale, deve rendersi conto che qualsiasi ricerca cinese, è stata in qualche modo controllata dal governo”. Ha inseguito aggiunto: ” E’ importante che sappiano che esistono ulteriori passaggi tra la ricerca scientifica indipendente e la pubblicazione finale”.

SourceCNN

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