venerdì, Marzo 29, 2024

Perchè l’India è importante per il mondo

In questo periodo l’India è molto importante per il mondo. Il Segretario di Stato americano Mike Pompeo ha dichiarato che India e America, stanno collaborando per la produzione del vaccino contro il coronavirus. Le due nazioni lavorano insieme da decenni per la produzione di vaccini di importanza internazionale. Hanno cooperato per fermare dengue, malattie enteriche e tubercolosi.

L’India è una dei maggiori produttori di farmaci e vaccini in tutto il mondo. Tra le cure sviluppate possiamo trovare quella per la poliomelite, la meningite, il rotavirus, il BCG, il morbillo, la parotite e la rosolia.

In questo momento, una mezza dozzina di aziende indiane stanno lavorando per produrre il virus contro il Covid-19. Tra queste possiamo citare una delle più importanti, il Serum Institute of India. L’azienda ospita 7000 dipendenti ed è la più grande produttore di vaccini al mondo. Il Serum Institute produce circa 1,5 di dosi ogni anno, fornendo circa 20 vaccini in 165 paesi.L’80% della sua produzione viene esportata al prezzo di 50 centesimi l’uno, in questo modo, è anche la più economica a livello globale.

Ora l’azienda ha avviato una collaborazione con Codagenix, una società americana di biotecnologie, per la ricerca del vaccino. In contemporanea, sono circa 80 i vaccini in via di sviluppo in tutto il mondo.

Il vaccino

Il vaccino a cui stanno lavorando le due aziende, viene creato rimuovendo le proprietà dannose di un agente patogeno, ma tenendolo in vita. In questo moto la possibilità di causare malattie è praticante nulla, poiché l’agente patogeno, anche se vivo, è indebolito.

Adar Poonawalla, amministratore delegato del Serum Institute of India, ha annunciato che avrebbero iniziato questo mese le sperimentazioni sugli animali. Le sperimentazioni sull’uomo sono previste per settembre.

La ditta indiana Poonawalla ha anche collaborato alla produzione di un vaccino sviluppato dall’Università di Oxford. Un virus di scimpanzé geneticamente modificato, sarebbe la base del nuovo vaccino. Gli studi sull’uomo sono iniziati giovedì e gli esperti sperano di poter produrre un milione di dosi per settembre.

La grande produzione

Adrian Hill che gestisce il Jenner Institute di Oxford, ha detto alla BBC: ” È abbastanza chiaro che il mondo avrà bisogno di centinaia di milioni di dosi, idealmente entro la fine di quest’anno, per porre fine a questa pandemia, per farci uscire dal blocco”. Per questo motivo l’India è molto importante. Il Serum Institute, può produrre da solo circa 400-500 milioni di dosi.

Ma questo non è l’unico esempio di una chiara collaborazione per combattere questo virus. In questo periodo,sono numerose le aziende indiane che stanno lavorando con altre società. Bharat Biotech ha annunciato una collaborazione con l’Università del Wisconsin Madison e la società statunitense FluGen per la produzione di quasi 300 milioni di dosi. La Zidus Cadilla sta lavorando a due vaccini contemporaneamente. Biological E, Indian Immunologicals e Mynvax stanno sviluppando un vaccino ciascuno. Ci sono altri vaccini di produzione indiana in corso, ma sono ancora a una fase iniziale.

Il capo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha detto: “Il merito deve essere rivolto agli imprenditori e alle aziende farmaceutiche che hanno investito nella produzione di qualità e nei processi che hanno permesso di produrre alla rinfusa. I proprietari di queste aziende hanno avuto anche l’obiettivo di fare del bene al mondo, gestendo al contempo un’attività di successo e questo modello è vantaggioso per tutti”.

Un percorso lungo e complesso

David Nabarro, professore di salute globale all’Imperial College di Londra, ha detto che gli umani dovranno imparare a convivere con il virus nel prossimo futuro. Questo perché nonostante il grande lavoro delle aziende e degli scienziati, non esiste alcuna garanzia che il vaccino verrà sviluppato con successo.

E’ necessario rendersi conto che la produzione di un vaccino sicuro, che non provochi alcun danno, sia un percorso lungo e complesso. Nonostante la velocità con cui stanno lavorando e cooperando gli esperti, ogni lotto deve essere testato chimicamente e biologicamente prima di essere rilasciato. Poonawalla ha però riferito alla BBC che sono fiduciosi nella riuscita di un vaccino entro due anni o meno.

SourceBBC

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