giovedì, Marzo 28, 2024

Crisi umanitaria in Niger: ISIS colpisce ancora

In Niger hanno perso la vita 3 poliziotti a causa di un raid dell’Isis. I ribelli jihadisti, a bordo di 15 veicoli, hanno presso d’assalto Diffa, uno dei centri principale a sud-est, a confine con la Nigeria. Le milizie locali hanno respinto l’attacco, uccidendo tre ribelli e distruggendo sette veicoli. Questo non è il primo episodio di terrorismo che si è verificato in Niger, dove è in corso una vera e propria crisi umanitaria.

Attacchi jihadisti in Niger

Questo episodio non è nuovo in questo stato africano, da poco sotto scacco dai ribelli fondamentalisti islamici di Boko Haram. Il 22 marzo 2021, gli uomini armati dell’Isis hanno colpito tre villaggi nel pieno deserto, al confine con il Mali. Questi raid hanno provocato 137 morti, tra cui 22 bambini dai 5 ai 17 anni. I ribelli hanno ucciso comuni tuareg che svolgevano la loro routine, uomini sui cammelli e donne con bambini nei pressi delle fonti. Secondo un rapporto delle Nazioni Unite, si tratta di uno dei paesi più poveri del mondo, che adesso deve anche fronteggiare attacchi di matrice jihadista, che non faranno altro che aggravare il proprio status economico-sociale.

Le dinamiche del terrorismo

Non è semplice comprendere le dinamiche di un fenomeno così tragico quanto complesso. Alessandra Morelli, rappresentante dell’UNHCR, ha maturato un’esperienza sul campo da più di 30 anni ed ha provato a spiegare cosa sta accadendo. Secondo Morelli, l’obbiettivo dei ribelli di Boko Haram è la destabilizzazione del territorio di tutto il Sahel centrale. Questi ultimi attacchi lo dimostrano. Distruggendo villaggi, i ribelli creano spazi operativi. Questo ha costretto gli abitanti ad allontanarsi, generando dei considerevoli flussi migratori. Questi ultimi attacchi sono stati svolti dopo la vittoria alle elezioni del nuovo presidente Mohamed Bazoum. La capo missione UNHCR sostiene che l’attentato era un messaggio al governo, per avvertirlo che non ha alcun controllo sul territorio.

Terrorismo: rapporto “TE SAT 2020” di EUROPOL

Le agenzie ONU affrontano la crisi umanitaria in Niger

Le agenzie ONU come WFP, UNICEF e la stessa UNHCR hanno iniziato un monitoraggio del territorio, inviando convogli nella regione di Tahoua. I missionari ONU si muovono con estrema cautela, intuendo le mosse dell’avversario. Infatti Morelli sostiene che i jihadisti osservano l’andamento delle truppe e non appena si allontanano, sferrano un colpo. Burkina Faso e Mali ospitano più di 3 milioni di sfollati e rifugiati, a causa delle rappresaglie jihadiste. In sostanza, questa vasta regione dell’Africa è diventata l’epicentro di una delle più grandi crisi umanitarie.

Niger: tragedia fluviale con morti e dispersi

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