sabato, Aprile 20, 2024

Boris Johnson e il “piano green”: solo auto ecosostenibili

Boris Johnson ha dichiarato al Financial Times di voler anticipare la data del suo “piano green”. Lo stop alla vendita di nuove auto a diesel e benzina avverrà nel 2030 e non nel 2040 come inizialmente previsto. Il primo ministro britannico formulerà l’annuncio ufficiale la prossima settimana, ma la cosa sembra oramai certa. Il piano per risollevare le sorti ambientali del pianeta passa anche per questa scelta coraggiosa del governo Johnson. E pare che la Gran Bretagna non sia l’unica: la Norvegia introdurrà il divieto entro il 2025.

Cosa prevede il “piano green” di Boris Johnson?

Il “piano green” di Boris Johnson risponde alle esigenze ambientali. La Gran Bretagna si era inizialmente impegnata a vietare la vendita di nuove auto a benzina e diesel entro il 2040. Secondo il governo Johnson è questo il modo più incisivo per ridurre le emissioni di gas serra. Sembra però che il 2040 fosse troppo lontano e Johnson ha deciso di anticipare la data al 2035 e poi al 2030. Si aspetta comunque l’ufficialità, che dovrebbe arrivare durante il discorso del 18 novembre.

La politica ambientale del governo britannico

Il divieto che il primo ministro britannico potrebbe annunciare nel discorso del 18 novembre non dovrebbe toccare i veicoli ibridi. Gli ibridi sono quei veicoli che utilizzano una miscela di propulsione elettrica ed a combustibile fossile. La loro vendita pare sia concessa fino al 2035. Una cosa è certa: lo stop alla vendita di auto a diesel e benzina rappresenta una svolta epocale. L’impatto che avrà sull’ambiente e sul mercato automobilistico britannico sarà certamente enorme. A dirlo sono i dati.

I dati che rivelano l’impatto del “piano green”

I dati dicono che le auto a benzina e diesel rappresentano il 73,6% delle vendite. I veicoli elettrici puri invece, sono al 5,5%. Una disparità preoccupante, anche se la percentuale dei veicoli ecosostenibili risulta in aumento. Gli ibridi invece rappresentano la restante percentuale non menzionata. L’anno prossimo il governo Johnson emetterà i suoi primi “green bond“, obbligazioni associate al finanziamento di progetti con ricadute in termini ambientali.

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