venerdì, Marzo 29, 2024

Bonus Vacanze, sogno o son desto: attenzione alle prenotazioni

Il Bonus Vacanze è attivo da un giorno, eppure, le problematiche dietro le promesse luccicanti del Governo spaventano già gli italiani impegnati nel lungo iter di richiesta del codice.

Il paradiso del Bonus Vacanze

Bonus Vacanze: sogno idilliaco di un paradiso terrestre, un giardino divino che apre le porte ai cittadini italiani, accogliendo coloro che hanno voluto sostenere l’economia italiana.‌ Le famiglie con ISEE sotto i 40.000 euro, infatti, potranno chiedere un Bonus da 500 euro se il nucleo è di almeno tre persone, 300 con due persone e 150 euro per i single, per pagare strutture ricettive come alberghi o campeggi. Ma sogno o son desto? Questa la domanda che gli italiani si sono posti dopo aver preso coscienza della possibilità di andare in vacanza “gratis”. Come i più scettici potrebbero pensare, non è tutto oro ciò che luccica. ‌È passato un giorno dall’attivazione del Bonus ma le polemiche non si sono fatte attendere. In molti hanno contestato la modalità poco intuitiva per richiedere il fantomatico Bonus. La richiesta di accesso all’agevolazione è effettuata da uno qualunque dei componenti del nucleo familiare mediante l’applicazione IO con codice SPID e dichiarazione del reddito ISEE. Un iter che sembrerebbe essere alla portata di pochi, soprattutto per chi ha difficoltà nell’utilizzo di strumenti informatici.

Lo strano caso delle prenotazioni tramite Bonus

Tuttavia, nonostante ciò, qualche italiano è riuscito ad attivare il Bonus. Zaino in spalla e desiderio di totale relax: il loro miraggio, però, è stato stroncato dalla realtà dei fatti. Quale? Ecco cosa è successo ad alcuni “turisti improvvisati”. Prenotazione digitale, qualche messaggio tramite il sito ufficiale dell’hotel e l’ultima chiamata per definire i dettagli del soggiorno usufruendo del Bonus. Tutto confermato. Quando i “turisti” arrivano nella struttura, però, scoprono che gli albergatori non sapevano nulla di una prenotazione fatta tramite Bonus Vacanze. “Potrà mostrare il codice direttamente in hotel, non c’è null’altro da fare, buona giornata”, gli era stato detto. Ma, a quanto pare, non era così semplice. La procedura, in realtà, è ben più complicata. Occorre, infatti, inviare il codice al momento della prenotazione, sottolineando la volontà di usufruirne. Sarà poi l’hotel a verificare la possibilità di seguire tale modalità, accettando infine la richiesta.

L’inganno dietro il Bonus Vacanze

Ma i problemi non sono finiti. Il Bonus, dalle notizie di poche ore, è valido solo se speso per un numero minimo di tre notti nella stessa struttura. A quanto pare, nel momento della richiesta degli esercenti del Bonus nell’hotel per sole due notti, l’operatore aveva confermato la possibilità di spesa tramite codice, senza far presente l’obbligo delle tre notti. Motivo per cui la famiglia si è trovata davanti a due problematiche: fare la procedura di preventivo e prenotazione da capo, aggiungere la differenza di spesa per la terza notte. La cifra, quindi, è lievitata considerevolmente e, con lei, anche la disapprovazione dei “sostenitori dell’economia del Paese”, acuita dalla scortesia degli albergatori che, dalla loro parte, dovevano fare i conti con il Bonus Vacanze per la prima volta.

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