venerdì, Marzo 29, 2024

Bombardino: l’icona dell’inverno in montagna

A chi non è mai capitato di rintanarsi al calduccio di stufa e camino dentro un rifugio dopo una splendida giornata sulla neve? I veri amanti dello sci e degli sport sulla neve sanno che si più definire “una tradizione” fermarsi a prender fiato. Non c’è cosa più piacevole che farlo davanti a un buon boccale di birra, o meglio ancora di un Bombardino con panna che scalda anche l’anima. Ma qual è la storia del drink più popolare dell’inverno in montagna?

Da cosa è composto il Bombardino?

Va da sè che il Bombardino abbia un posto d’onore nelle giornate invernali in montagna. Tutti bene o male hanno provato questa bomba composta da vov, whisky e panna servito in un bicchierino ricoperto di panna montata. Il vero Bombardino è composto da 50% di whisky e il 50% Vov e viene sempre preparato al momento. Il suo gusto dolciastro e il calore, rappresentano in pieno l’atmosfera in cui si gusta questo fantastico alcolico d’eccellenza.

La sua storia

Come racconta Erich Ciapponi ex direttore del rifugio Mottolino di Livigno: “Quella del Bombardino è una storia lunga iniziata negli anni 70“. Ciapponi spiega che il Vov caldo si beveva già nei rifugi finchè all’inizio degli anni 70 arrivò l’idea di rivoluzionare questa tradizione. Come spiega l’ex rifugista: “Aldo Del Bò, direttore degli impianti di risalita di Livigno, ebbe l’idea di unire il vov al whisky. Lui era un grande intenditore di whisky, uno che con il whisky ci dormiva e se lo metteva pure nella minestra. E l’abbinamento funzionava“. Inizialmente la bevanda veniva chiamata solamente “Vov caldo con il whisky”. Poi nel 1972 in una riunione dei direttori delle stazioni invernali di Livigno, questi assaggiarono la novità e qualcuno sentenziò: “Ma che bomba!“. E così nacque l’idea del nome “Bombardino”

L’idea della panna sul Bombardino

La nuova “invenzione” piaceva molto a tutti, soprattutto ai maestri di sci che necessitavano una calda ricarica nelle giornate di lavoro. Inizialmente l’idea dell’aggiunta di panna, fu creata per raffreddare il Bombardino e velocizzarne un po’ il servizio permettendo ai maestri di sci di berlo in fretta. L’idea di aggiunta di latte invece non è nuova a Erich. Esso infatti spiega che negli anni 50 in svizzera, ai bambini veniva servita metà dose di Vov caldo insieme a metà dose di latte. Il Bombardino iniziò così a diffondersi in tutto l’arco alpino. Con il tempo anche le aziende hanno iniziato a produrlo, alcune ideando varianti della ricetta originale. Tuttavia, questa delizia resta sempre una bomba che ricarica in ogni sua forma

Le varianti

Molti rifugi hanno iniziato a produrre varianti del Bombardino come il Calimero con caffè espresso, e il Pirata con il rum. Il Bombardino, è molto simile all’Eggnog inglese: una bevanda natalizia con latte, uova e spezie a cui spesso e volentieri si aggiungono rum, whisky o bourbon, la cui popolarità è esplosa nei primi anni del Novecento. L’idea di questa ricetta non è perciò una novità ma la sua fama in Italia lo ha reso un’icona. Quest’anno ben pochi potranno godere del calore e della carica che trasmette il Bombardino dopo una lunga giornata di divertimento sulla neve. Nonostante ciò, questa istituzione sarà sempre in prima linea nei rifugi ad accogliere chi, con guance arrossate e dita intorpidite vorrà riscaldarsi in compagnia

Antipasti di Natale e vini abbinati

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